Secondo i dati della FAO sono in buona salute, capaci di far fronte alle minacce nuove, nate dal cambiamento climatico e si spostano per adattarsi.
Le foreste italiane stanno crescendo e si spostano nel tentativo di adattarsi ai nuovi rischi e minacce oltre che ai cambiamenti climatici. A darci questi dati è la FAO stessa, a seguito dell’ultima mappatura nazionale che si può leggere nel Global Forest Resources Assestment.
Buone notizie per il nostro patrimonio forestale
Per fortuna il nostro patrimonio forestale sta crescendo e per una volta, possiamo dare una buona notizia. Sempre più spesso siamo costretti a parlare di distruzione dei nostri polmoni verdi, ma ora nel nostro paese le foreste stanno riprendendo i loro spazi.
Gli alberi stanno riprendendo possesso di quei luoghi che non utilizziamo più. Possiamo notare che le foreste si stanno spostando e adattando al meglio ai cambiamenti climatici e alle azioni dell’uomo.
Le foreste a livello mondiale occupano circa un terzo della superficie e il 54% si trova in cinque Paesi: USA, Canada, Russia, Cina e Brasile. Ogni paese ha le sue caratteristiche, le specie di alberi dipendono dal clima e dalla latitudine.
In Italia il 68% delle foreste sono di tipo subtropicale con maggior presenza di pini e querce la restante parte è di foresta temperata. La specie più comune nel nostro Paese è il faggio, seguito dalle querce e dall’abete rosso.
Le foreste in Italia si stanno espandendo occupando terreni agricoli ormai abbandonati, zone di montagna non più utilizzate. A rivelarlo è l’ultima mappatura nazionale, pubblicata nel Global Forest Resources Assestment della FAO 2020. Quest’opera viene stilata ogni 5 anni Stato per Stato, in modo da valutare lo stato di salute delle foreste a livello mondiale.
Le analisi dell’ISTAT
Sono state condotte indagini dal nostro istituto di statistica, dalla Direzione generale Foreste del Ministero delle politiche agricole, dal CREA, dai Carabinieri forestali e dal SISEF. Sono stati presi in esame gli ultimi 5 anni e si è potuto notare che il nostro patrimonio boschivo è cresciuto.
Le foreste si sono espanse nonostante incendi, tagli o distruzioni come quelle causate dalla tempesta sull’Altopiano di Asiago. Abbiamo avuto un’importate crescita pari a 255.000 ettari, un’area molto vasta pari a quanto occupato dall’intera provincia di Pesaro e Urbino.
Si tratta di un risultato molto incoraggiante dato che ora, gli alberi oggi ricoprono 11,4 milioni di ettari del nostro paese. Di quest’area 9,4 milioni sono foreste, mentre la restante parte sono zone di altro genere.
Altri cambiamenti sono in corso a causa dell’innalzamento delle temperature e da altri cambiamenti climatici. Le foreste italiane si stanno muovendo, cercando one più alte e fresche, per proteggersi dalle temperature sempre più alte.
I problemi di deforestazione e la corretta gestione
Il problema della deforestazione a livello mondiale è ancora molto importante e affligge ogni continente. Pare però che abbiamo una riduzione e un rallentamento di questo fenomeno.
In 5 anni sono andati perduti 10 milioni di ettari, rispetto ai 12 milioni del precedente quinquennio dal 2010 al 2015. I principali autori della deforestazione sono gli incendi, oltre ad altre attività umane, ma anche malattie e parassiti.
Quindi per mantenere il trend di crescita e migliorare la salute delle nostre foreste, dobbiamo creare dei programmi di gestione e conservazione. Si deve agire sia salvaguardando quanto già raggiunto sia preservando le dinamiche ambientali collegate e spingere per continuare nella crescita.
Scorrendo il rapporto FAO scopriamo che sono in crescita anche quelle foreste che hanno il compito di proteggere il suolo e le risorse idriche. Sono solo il 10% del totale quelle foreste che hanno il compito nel mondo di mantenere il compito di proteggere la biodiversità. Qui abbiamo una decrescita di queste foreste.
Dobbiamo agire per mantenere vivo il nostro patrimonio forestale italiano, oltre a proteggerlo e incentivare il processo di crescita.