Secondo il legale di Alessio Scialamandrè non ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato. Il giovane ha un intero quartiere pronto a sostenerlo.
La vittima aveva un divieto di avvicinamento alla famiglia, dopo una denuncia per maltrattamenti.
Il delitto di Pasquale Scalamandrè
Era lo scorso 10 agosto quando a Pontedecimo, in via Garrone, un uomo di 68 anni, Pasquale Scalamandrè venne ucciso con un mattarello.
In casa con la vittima, al momento della tragedia, c’erano i due figli, Alessio, 28 anni, e Simone, 22.
A colpire mortalmente il 68enne sarebbe stato proprio il figlio maggiore. Proprio lui allertò le forze dell’ordine confessando il delitto.
Pasquale Scalamandrè era separato dall’ex moglie e madre dei due ragazzi. Al momento dell’omicidio la donna era in vacanza, mentre i due figli erano rimasti nell’appartamento di Genova.
L’ex moglie di Scalamandrè lo aveva denunciato per maltrattamenti e comportamenti violenti e l’uomo aveva il divieto di avvicinarsi alla famiglia.
Quella sera, nell’appartamento di via Garrone il 68enne era andato per chiedere ai due figli di convincere la madre a far ritirare la denuncia contro di lui.
Da lì ne sarebbe scaturita una tremenda lite, conclusasi poi con l’omicidio del padre. Alessio Scalamandrè lo colpì con un mattarello, fino ad ucciderlo.
Concessi i domiciliari al giovane
In seguito alla richiesta del legale del 28enne, il gup ha concesso gli arresti domiciliari ad Alessio Scalamandrè. Il 28enne è accusato di omicidio volontario pluriaggravato.
L’avvocato del giovane aveva puntato sull’eccesso colposo di legittima difesa.
“Non esiste alcun pericolo di reiterazione del reato e nemmeno un pericolo di fuga per Alessio, che non solo è incensurato ma ha un intero quartiere pronto ad accoglierlo”
è la tesi del legale.
Compito della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile sarà ora quello di ricostruire gli attimi che hanno preceduto la tragedia ed innescato la lite mortale.
Attesi i risultati dell’esame autoptico sul corpo della vittima.