Sul caso del cavallo morto alla Reggia di Caserta si apre un dubbio inquietante: perché risulta che fosse già deceduto da anni?
L’ENPA si costituirà parte civile nel processo per la morte del cavallo addetto al trasporto di turisti alla Reggia di Caserta. La vicenda oltre a indignare ora svela altri elementi oscuri.
Cavallo muore alla Reggia di Caserta
La vicenda accaduta alla Reggia di Caserta solo pochi giorni fa ha lasciato tutti sbigottiti ed indignati: un cavallo è morto di fatica e caldo mentre trasportava dei turisti.
Il povero animale è stramazzato al suolo durante la salita al palazzo vanvitelliano, verso le ore 13.30.
Com’è chiaro a quell’ora la calura era decisamente elevata ed il cavallo non ha retto accasciandosi di fronte a tutti.
La direzione della Reggia ha quindi stabilito di interrompere il trasporto in carrozza dei turisti fino anche non si farà chiarezza sulla vicenda.
Mistero sul microchip: il cavallo era morto nel 2008?
Nel caso della morte del cavallo alla Reggia un ulteriore elemento è emerso a rendere ancora più grottesca la vicenda. Secondo l’anagrafe l’animale non sarebbe deceduto qualche giorno fa ma addirittura nel 2008.
Come riporta anche L’Occhio di Caserta infatti il cavallo di nome Foun Goal Pag era nato il 1 aprile 2002 e morto il 19 dicembre 2008.
A svelarlo è stata l’analisi del microchip sul corpo dell’animale, effettuata dopo il triste evento.
Le indagini dovranno ora capire cosa sia potuto accadere e chi fosse il cavallo autorizzato al trasporto.
La polemica ed il processo
A condurre l’indagine sulla morte dell’equino sarà la Polizia di Stato ed un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Ad effettuare l‘esame autoptico da cui si spera di ottenere maggiori informazioni sono stati autorizzati gli specialisti Orlando Paciello professore del’Università Federico II di Napoli e Guido Rosato appartenente al Criuv come riporta Caserta News.
Mentre si attendono le risultanze delle indagini l’ENPA tramite il suo vicepreside Massimo Pingoni ha fatto sapere come questa vicenda non passerà sotto silenzio:
“Ancora una morte senza senso per business, il gusto di far divertire turisti…”
Ha affermato Pingoni specificando che l’ENPA ha intenzione di costituirsi parte civile nel processo come riporta Enpa Monza.
“L’Ente Nazionale Protezione Animali farà tutto io necessario attraverso il suo studio legale perché i colpevoli paghino”
In molti concordano suo fatto che una simile vicenda di sfruttamento di animali non possa più capitare e si attendono gli sviluppi dell’inchiesta.