Quali sono i trucchi per pagare meno tasse sui redditi? È davvero possibile? Ecco la guida di LettoQuotidiano.it con tutti gli escamotage per pagare meno tasse alla luce delle novità fiscali.
Ecco la guida per compilare la dichiarazione dei redditi in modo corretto, facendo attenzione alle spese detraibili e alle deduzioni.
Dal 14 maggio è possibile modificare, integrare e inviare il Modello 730 Precompilato, reso disponibile online per l’accesso dal 5 maggio.
La scadenza per procedere all’invio del Modello 730/2020 è fissata al 30 settembre, tuttavia chi non lo avesse già fatto è bene che si affretti ed inizi a controllare tutte le spese detraibili sostenute nel 2019.
Tra le spese detraibili ricordiamo: spese sanitarie, spese funebri e affitto. Tra le spese deducibili che riducono la base imponibile: contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose; contributi previdenziali e assistenziali; spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità; assegno periodico corrisposto al coniuge.
Modello 730/2020, risparmiare le tasse con il calcolo acconto Irpef con metodo previsionale
Un modo per risparmiare sulle tasse sui redditi è utilizzare il metodo previsionale per calcolare l’acconto Irpef, da versare il 30 giugno.
L’Agenzia delle Entrate utilizza il metodo storico per calcolare l’acconto Irpef nella dichiarazione Precompilata, ovvero calcola le somme dovute in base al saldo versato il precedente anno.
Con il calcolo previsionale è possibile versare fino ad un massimo del 20% in meno di acconto Irpef, Ires e Irap rispetto a quanto effettivamente emerso in dichiarazione dei redditi 2020.
Utilizzando il metodo di calcolo previsionale sarà ammesso uno scostamento pari ad un massimo del 20% rispetto a quanto effettivamente dovuto sulla base della dichiarazione dei redditi 2020.
Modello 730/2020, documenti necessari per la corretta compilazione
Per poter compilare il Modello 730/2020, servono questi documenti:
- fatture, ricevute e scontrini di farmaci che attestino le spese mediche sostenute;
- Certificazione Unica (CU) rilasciata dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico;
- ricevuta dei bonifici attraverso i quali sono state pagate opere di ristrutturazione;
- attestati di versamento di acconti d’imposta;
- ultima dichiarazione presentata;
- tutta la documentazione necessaria per il riconoscimento di spese deducibili o detraibili (come il mutuo, l’affitto e le assicurazioni sulla vita).