Nella vicenda della Strage di Corinaldo ai aggiunge altro dolore con la scomparsa della mamma di una delle giovani vittime. Il commiato.
La strage di Corinaldo fa ancora discutere, dopo la sentenza che ha condannato i 6 della banda che causarono la morte dei giovani. Una ferita che non si è mai rimarginata nel ricordo dei loro cari.
La strage di Corinaldo ed il processo
Era l’8 dicembre 2018 quando moltissimi giovani si trovavano alla discoteca La Lanterna Azzurra di Corinaldo in attesa del concerto del loro idolo: il rapper Sfera Ebbasta.
Tra i 1500 spettatori c’erano anche le 6 vittime, ignare del terribile destino che li avrebbe travolti. A causa di uno spray al peperoncino utilizzato dai componenti di una banda con lo scopo di effettuare dei furti nella folla, si scatenò l’inferno.
Un’onda di persone in fuga si riversò all’esterno del locale, facendo crollare una balaustra di sicurezza e travolgendo i 5 ragazzi e la mamma di una dodicenne.
A perdere la vita furono: Asia Nasoni (14), Emma Fabini (14), Daniele Pongetti (16), Benedetta Vitali (15), Mattia Orlandi (15) ed Eleonara Girolimini (39).
Per dare loro giustizia il processo ha visto imputati per omicidio preterintenzionale 6 persone condannate a pene tra i 10 ed i 12 anni.
Un’altra dolorosa perdita: morta la mamma di una delle vittime
Il dolore per la perdita insensata di innocenti vite non si è mai placato ed ora si aggiunge altro dolore per i parenti di una delle vittime.
La madre della giovanissima Benedetta infatti è morta: domani avrebbe festeggiato il suo compleanno.
“E’ nato Un nuovo angelo in cielo”
E’ il triste annuncio del papà di Benedetta Corrado Vitali che ora ha perso un’altra donna fondamentale nella sua vita.
Come riporta Tgcom24 Cinzia Gregorini pur malata ha continuato a lottare fino all’ultimo per ottenere giustizia per quella figlia scomparsa troppo presto.
“Nonostante la malattia è stata sempre vicina ai figli, al marito e a me.. Ferma nella volontà di avere giustizia per Benedetta, per tutte le vittime”.
Ha dichiarato Irene Ciani, legale della famiglia aggiungendo che la perdita della figlia aveva segnato profondamente la donna aggravandone le condizioni.
“Un dolore incommensurabile..che l’ha segnata profondamente.. Adesso ancora di più combatteremo per vedere tutti i responsabili assicurati alla giustizia”.
Per i famigliari delle vittime la sentenza è stata solo parzialmente giusta e continuano dunque a cercare verità e giustizia per quelle vite che non potranno più essere riportate indietro.