Dopo la fine del lockdown si è registrato un deciso recupero delle richieste di credito da parte di famiglie e imprese, che sono tornati ai livelli pre-pandemia Covid-19.
Crif mette in evidenza un trend positivo per il periodo della prima settimana di agosto, con un +7% per le famiglie e un +15% per le imprese.
In questo contesto di notevole incertezza famiglie e imprese hanno continuato a chiedere l’accesso alla moratoria varata dal Governo per sospendere il pagamento delle rate sui finanziamenti in essere.
Crif, salgono le richieste da parte delle imprese
Nel comparto business la dinamica registrata da Crif circa le istanze di moratorie sui finanziamenti fa emergere delle differenze sulla base della dimensione d’impresa.
Il 72,6% delle istanze di moratoria di questi mesi sono riconducibili a società di capitali, il 23,9% a società di persone mentre il 2,3% a ditte individuali.
Per le società di persone la rata media mensile sospesa è pari a 1.504 euro a fronte di un importo residuo di 88.892, mentre per le ditte individuali è di 835 euro (importo residuo pari a 53.963).
Per le società di capitali la rata media mensile sospesa grazie alla moratoria risulta pari a 3.303 euro a fronte di un importo residuo per estinguere il finanziamento di 154.308.
Gli esperti precisano che il 47,6% delle sospensioni delle rate ottenute dalle imprese si riferisce ai mutui di liquidità contro una quota del 25,6% dei contratti di leasing e al 17,4% dei mutui immobiliari.
Seguono i prestiti personali (5,2% del totale), e i prestiti finalizzati (4,2%).
Crif, sospensione rate finanziamenti aziendali a livello regionale
Dal punto di vista regionale, il 23,5% dei contratti che in questi mesi hanno beneficiato della sospensione dei finanziamenti rateali riguarda le imprese della Lombardia, dell’Emilia Romagna (con il 13,4% del totale), del Veneto (con l’10,7%) e del Piemonte (con il 9,1%).
Crif, le richieste di moratoria dei mutui immobiliari
Analizzando le istanze di moratoria da parte delle famiglie, Crif mette in evidenza che i mutui immobiliari rappresentano il 46,6% delle richieste, il 26,6% del totale riguarda prestiti personali, il 12,6% i mutui di liquidità contro l’8,6% dei prestiti finalizzati e il 5,6% dei contratti di leasing e altri prodotti rateali.
A livello regionale troviamo la Lombardia con il 16,9% dei contratti sospesi, il Piemonte (10,9%), il Veneto (9,7%), l’Emilia Romagna (9,6%), il Lazio (7,9%), la Sicilia (7,8%), e la Toscana (7,0%).