Quest’orsa è una star del web da anni ed ora si è presentata nel paese di San Sebastiano dei Marsi con i suoi 4 piccoli orsacchiotti.
Amarena non ha paura dell’uomo ed è solita ormai sfilare per i centri abitanti che sono vicini al Parco Nazionale d’Abruzzo. Molti residenti o turisti sono affascinati da queste apparizioni, ma occorre ricordare che si tratta di un animale selvatico e non si deve disturbare la madre coi cuccioli.
Il miracolo della nascita
Si tratta di un miracolo la nascita di 4 cuccioli tutti insieme, un evento estremamente raro secondo gli zoologi del Parco Nazionale dell’Abruzzo.
Amarena ha contribuito a far crescere la popolazione degli orsi marsicani. Nell’ultimo censimento fatto nel 2014 c’erano soltanto 50 esemplari nell’area parco e dintorni.
Amarena ama però visitare i centri abitati attigui al Parco. Quest’abitudine non è molto sicura soprattutto per gli abitanti della zona. Oramai sono virali gli innumerevoli video condivisi dalla popolazione. Ultimamente l’orsa sembra prediligere San Sebastiano dei Marsi.
L’orso marsicano è una specie di orso bruno, noto per essere particolarmente mite e di indole pacifica, ma non bisogna dimenticare che si tratta di un animale selvatico per di più mamma.
Questa specie è molto più potente di noi e almeno tre volte più veloce di un uomo e potrebbe reagire se l’animale si dovesse sentire minacciato da nostri comportamenti errati o se fraintesi.
Per questo motivo gli zoologi sconsigliano di avvicinarsi troppo alla mamma orsa, sia a piedi che in auto e di mantenere la calma. Non si deve andare alla ricerca del filmato a tutti i costi, potremo far spaventare Amarena che mentre cercare di fuggire rischia di ferirci o aggredirci.
I molti avvistamenti
Amarena visita i centri abitati dal 2016 probabilmente attirata dalle facili fonti di cibo come i molti alberi di ciliegio della zona. Ora con l’arrivo dei cuccioli si mostra sempre più spesso.
Questa cattiva abitudine potrebbe essere dannosa ed insegnata ai piccoli. Per questo gli zoologi del parco consigliano di rendere inaccessibili tutte le fonti di cibo.
Si spera che l’animale venga condizionato da questo sistema e che sia spinto a tornare in natura per trovare nutrimento. Nel frattempo, bisogna adattarsi a semplici regole per non creare pericolose situazioni sia per gli orsi che per gli umani.