In un’intervista la portavoce di Sea Watch attacca il Governo attuale di non saper gestire l’emergenza migranti.
Giorgia Linardi difende l’operato della Sea Watch e denuncia la gravissima situazione delle condizioni di salute dei migranti.
Dalla Sea Watch arriva l’attacco al Governo
L’emergenza migranti è un tema caldo sia della politica che nell’opinione pubblica e solleva proteste e discussioni.
Da un lato ad esempio vi è la protesta del Governatore della Sicilia Musumeci e del sindaco di Lampedusa che puntano il dito verso la mancanza di iniziative da parte del Governo.
Ad essere problematico è il continuo flusso di sbarchi sulle coste nazionali e la condizione degli hotspot ormai al collasso.
Secondo la dem Nicolini a Lampedusa non c’è in realtà emergenza poiché dai dati si evince che i numeri dei migranti presenti non sono preoccupanti come riporta Huffpost.
A dare una visione “dal campo” è la portavoce della Sea Watch che attacca direttamente il governo Conte, reo di non aver saputo gestire la situazione trovando valide alternative come si legge anche su Adnkronos.
“Governo dopo governo si continua a non gestire un fenomeno che ci riguarda”
Per Giorgia Lunardi infatti, come dichiarato ai microfoni della trasmissione Agirà di Rai3, non si riesce ancora ad arrivare al nocciolo del problema, ovvero lavorare sulla creazione di alternative all’emigrazione.
Lunardi difende l’operato delle Ong ed attacca duramente il Governo:
“Se siamo in mare è perché crediamo che nessuno si meriti di morire come un cane.
Questo Governo ha lasciato persone in mare”
Linardi racconta terribili le condizioni dei migranti
Nell’intervista ha parlato senza filtri la portavoce della Sea Watch che nel frattempo si sta avvicinando al porto di Palermo con a bordo 353 migranti.
Lì si affiancherà alla “Allegra” per il trasbordo dei migranti che verrà attuato via mare come si legge anche su Il Giornale di Sicilia.
La Linardi ha descritto le terribili condizioni dei migranti che richiedono soccorso tra cui purtroppo vi sono anche feriti a causa delle ustioni da carburante e vittime annegate in mare.
“Non è stato facile dare da mangiare alle persone a bordo, non abbiamo più vestiti e abbiamo cominciato a razionare l’acqua.
Di recente proprio per le ustioni un giovane di soli 17 anni è stato evacuato.
La portavoce della Ong ribadisce inoltre l’importanza di un vero intervento del Governo, che vari decreti sicurezza in tempi più veloci.