A Galeata in provincia di Forlì-Cesena un cluster di Covid positivi tra cui un bambino mette in forse la comunione, “Parroco concorde”.
La sindaca di Galeata Elisa Deo su Facebook ha comunicato la decisione di dare l’assenso alla comunione solo dopo tampone per il Covid.
Il caso di Galeata: cluster di positivi e tamponi pre cerimonia
Da Galeata in provincia di Forlì-Cesena arriva una notizia che sta facendo molto discutere e che pone la questione della regolamentazione degli eventi celebrativi un presenza di cluster positivi.
Come emerge infatti nel piccolo centro emiliano sarebbero risultate positive al Covid-19 7 persone tra qui risulta anche un minore. 26 abitanti sarebbero invece in isolamento ed altri in attesa di tampone.
Già oggi sono previste i tamponi eseguiti da una squadra apposita inviata dalla Ausl di Forlì: i risultati si potranno avere già da domani.
Niente comunione senza tampone, a Galeata è polemica
La polemica che sta interessando la comunità della cittadina emiliana ma che potrebbe diventare un precedente per casi analoghi, sorge da una decisione della sindaca Elisa Deo.
Il primo cittadino di Galeata ha infatti deciso di permettere la celebrazione della comunione solo a chi risulta negativo al tampone.
“La questione mi preoccupa perché avendo un numero di positivi in aumento è evidente che se si creano occasioni di assembramenti o promiscuità il rischio di contagio..è reale.”
Ha dichiarato Elisa Deo ad Ansa come riporta anche Huffington post.
Non sono la cerimonia sarebbe da considerarsi “pericolosa” ma anche i successivi momenti conviviali.
Tampone per tutti i bimbi che devono ancora celebrare la comunione dunque, che a Galeata avrebbero dovuto essere 6 domenica scorsa.
Avrebbero, perché uno di loro è risultato positivo ed ora si teme per altri contagi.
La polemica è scoppiata in seguito alla decisione di far eseguire preventivamente tampone:
“Ho messo un paletto: chi non lo fa, e il parroco è d’accordo, non riceve la comunione”
Elisa Deo specifica che il tampone è gratuito e su base volontaria e che la misura si è resa necessaria:
“Per metterli al sicuro tutti”.
La sindaca ha illustrato le sue idee anche in un post Facebook che ha sollevato molti interrogativi e poche certezze, l’unica è che la sicurezza di tutti è il nodo centrale da risolvere.