Il malato terminale Alain Cocq vuole l’eutanasia per morire con dignità ma gli viene negata. Morirà in diretta streaming davanti a tutti.
Alain Cocq, 57 anni, è un cittadino francese affetto da una rara malattia incurabile: la Francia e Macron gli negano l’eutanasia.
Non si è mai arreso e ha continuato a girare per l’Europa in sedia a rotelle per sensibilizzare il mondo e la Francia stessa alla concessione di una degna morte ai malati terminali come lui.
Alain Cocq, eutanasia negata
Alain Cocq soffre da 34 anni di una rarissima malattia incurabile e non ha speranze di poter guarire.
La sua vita è legata ad una macchina e troppi tubi che lo aiutano a mangiare, bere ed espletare le funzioni biologiche primarie. Non è vita questa secondo il 57enne e ha chiesto al presidente Macron di concedergli l’eutanasia.
La Legge Leonetti in Francia non gli permette di riceverla e nemmeno il presidente Macron ha potuto fare qualcosa per cambiare le cose:
anche un presidente non si può porre al di sopra delle leggi
Purtroppo la legge francese concede legalmente dal 2016 la sedazione profonda, o eutanasia, solo alle persone con prognosi a breve termine. Cocq invece ha una malattia terminale a lungo termine.
Per questa ragione non rientra nella categoria prevista nonostante le sofferenze, i dolori e le difficoltà provate dall’uomo siano esattamente uguali a quelle provate dai pazienti con prognosi a breve termine.
Alain soffre immensamente ogni giorno e non aspetta altro che la sua vita termini finalmente, vorrebbe presto:
andar via in pace e dignità
La sua vita è indegna, a suo parere, da ben 34 anni a causa di un progressivo e lento restringimento delle arterie. Questo degenera anno dopo anno fino a generare ischemie, insufficienza circolatoria e arresto cardiaco.
Alain racconta la sua condizione clinica come dolorosa e priva di dignità poiché l’autonomia nel mangiare, lavarsi, camminare, bere e andare di corpo sono un lontano ricordo:
Se devo restare qui a guardare il soffitto come un co*****e aspettando che passi, dico no!
Dopo l’ennesima negazione dell’eutanasia ha preso una decisione sulla quale non avrà ripensamenti: morirà in diretta davanti a tutti.
La sua decisione: ‘Morirò in diretta’
Alain Cocq ha deciso di non alimentarsi e curarsi più morendo in diretta streaming sulla sua pagina Facebook: potrebbero essere necessari anche 5-6 giorni affinché ciò avvenga.
Nell’ingresso dell’appartamento di Digione ha fatto appendere la sua personale e controfirmata ‘attestazione di rifiuto delle cure’.
Non potranno praticargli alcuna rianimazione quando sarà necessario, non potranno salvarlo dalla morte che lo porterà via con sé.
Stando alla dichiarazione di Sophie Medjeberg, responsabile di una delle Associazioni che sostiene la battaglia di Alain, come si legge su TGCOM24, l’uomo è stato già rianimato 9 volte.
Ad ogni rianimazione Alain Cocq ha perso un pezzo di se stesso, fisicamente e mentalmente, e le sue condizioni cliniche peggiorarono ogni volta che i medici lo strappavano alla morte.
Prigioniero del suo corpo e del suo stato degenerativo, Alain vuole morire in diretta Facebook per mostrare al mondo quali orrori la legge permette siano fatti ad un malato terminale: dolori e sofferenze indecifrabili che potrebbero finire in pochi istanti grazie all’eutanasia.
Spera che in questo modo, dopo la sua morte, il governo si sensibilizzi e modifichi la legge vigente tramutandola in un suicidio assistito sul modello svizzero e tedesco.