La metà degli italiani ha affermato che, durante la fase 3, preferisce non frequentare i negozi se non sono ben in vista le norme anti contagio e, in particolare, il distanziamento sociale.
A sottolineare il fatto che gli italiani preferiscono il distanziamento sociale, la ricerca condotta durante la fase 3, condotta su 2500 consumatori.
Non si spende senza norme anti contagio
Lo studio condotto dalla Roland DG, su 2500 consumatori intervistati, ha fatto emergere che il 45% di loro, preferisce non spendere se non sono presenti indicazioni sul distanziamento sociale. Più chiari sono i segnali, più i consumatori sono motivati a spendere e fiduciosi del posto in cui si sono recati. Lo studio è stato condotto in cinque paesi.
L’86% degli intervistati ha, inoltre, dichiarato che si sente più tranquillo in quei negozi e ristoranti che espongono le norme in modo chiaro. Gli esercizi che non lo fanno, dovranno pagare in futuro, i danni d’immagine. Ovviamente, si tratta di regole ormai interiorizzate ma i consumatori restano sensibili all’argomento.
Chi fa peggio
A meritare la maglia nera i ristoranti e i bar che, stando a quanto affermato dal 36% dei consumatori, hanno istruzioni meno chiare. Al secondo posto i supermarket, con il 35%. I negozi di abbigliamento sono al terzo posto, con il 29%.
Il direttore commerciale della Roland DG Italia, azienda che ha realizzato lo studio, Marc Artigas, ha affermato:
“I punti vendita che non danno priorità alla segnaletica relativa al Covid-19 continueranno a riscontrare un allontanamento dei clienti”.
I consumatori appartenenti alla fascia dei 25-34 anni, risultano essere più inclini (il 92%) a fare acquisti in negozi in cui la segnaletica è chiara.
Sono proprio gli esercizi commerciali tradizionali a dover aumentare il loro modo di comunicare le norme anti contagio, al fine di far entrare più persone. La ricerca ha evidenziato, infatti, che sono proprio i punti vendita tradizionali a prestare meno attenzione alla segnaletica.