La riduzione dell’inquinamento che si ha avuto durante i mesi di chiusura totale è stata momentanea e l’ambiente torna a risentirne.
Che i benefici dovuti al lockdown potessero essere solo temporanei era prevedibile. Ora uno studio lo conferma e dimostra che i livelli di diossido di azoto stanno aumentando dall’apertura.
Addio ai benefici dovuti al confinamento
Nei mesi di lockdown si avevano dei livelli minimi d’inquinamento. Ora da quando ci sono state le riaperture questa situazione sta mutando in peggio.
Tra febbraio e marzo la quantità dei gas inquinanti era diminuita, mentre ora sta crescendo in particolare il diossido di azoto. Esso è uno dei principali gas inquinanti nel Nord Italia. Si aveva avuto un calo del 10%.
La cosa era successa in tutto il mondo come ad esempio in India nella città densamente abitata di Jalandhar. In primavera si poteva vedere la catena dell’Himalaya distante ben 160 chilometri di distanza, dopo decenni che non si vedeva.
Benefici temporanei del lockdown
Ovviamente con la riapertura delle attività produttive le persone hanno ricominciato a muoversi, spesso con mezzi propri per la ridotta capacità di quelli pubblici.
Secondo i dati di un’azienda specializzata in tecnologia per la geolocalizzazione il traffico non è diminuito, anzi è simile se non maggiore rispetto a quello del periodo pre – Covid.
Lo studio condotto ed i suoi risultati
I risultati dello studio parlano chiaro ed è stato svolto dal Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA). Si sono prese in esame 12 città per valutare i livelli di diossido di azoto. Alcune delle grandi città esaminate sono New Delhi, Londra, Roma e Parigi.
Si è elaborato un modello in grado di tenere in considerazione anche le condizioni atmosferiche delle singole città. Sono diventati rilevanti piogge e vento per esempio, dato che contribuiscono a modificare la quantità di gas inquinanti presenti nell’aria.
L’analisi è stata svolta prendendo in esame i primi 10 giorni dopo l’inizio del lockdown, confrontandoli con lo stesso periodo tra il 2017 ed il 2019. Il livello di diossido di azoto era ridotto del 27%.
A partire da aprile il diossido di azoto è salito fino a raggiungere quasi i livelli pre – Covid nel mese di agosto.