Ai familiari di Viviana e Gioele fu impedito di cercare i loro cari? La dura accusa dei parenti alle istituzioni.
Il giorno della scomparsa di Viviana e Gioele perché ai parenti fu impedito di andarli a cercare sul luogo? Quali mancanze sono state fatali? Emergono particolari incredibili dalle testimonianze rese a Chi l’ha Visto.
L’accusa dei parenti: “Ci hanno impedito di trovarli”
Non si spegne il dolore attorno alla morte di Viviana Parisi e Gioele Modello, scomparsi da Venetico il 3 agosto e trovati a distanza di molto giorni ormai cadaveri nella boscaglia attorno a Caronia.
La trasmissione Chi l’ha Visto, che aveva interrotto la pausa estiva appositamente per collegarsi con il luogo delle ricerche, è tornata in onda ieri sera con approfondimenti inediti sul caso.
A dare la loro ulteriore testimonianza ai microfoni di Rai3 i parenti del marito Daniele.
Sia la sorella Mariella che il padre Letterio hanno raccontato che nei momenti successivi alla scomparsa ai parenti fu impedito di poter andare in cerca di Viviana e Gioele.
Inizialmente infatti non venne detto loro subito che la dj ed il bimbo avessero scavalcato il guard-rail per addentrarsi nella boscaglia accanto alla Galleria Pizzo Turra sulla Messina-Palermo e furono rimandati indietro.
“Li potevo trovare morti ma non mangiati”
Ha affermato con dolore il nonno paterno di Gioele, che arrivò sul luogo delle ricerche notando come in cima alla collina dove poi furono ritrovati i corpi di nuora e nipote non ci fosse nessun addetto alle ricerche.
Secondo il racconto dei parenti, la polizia intralciò il loro intervento, che forse poteva risultare decisivo: forse Viviana e Gioele avrebbero udito voci amiche e si sarebbero lasciati trovare.
Verità e giustizia è quello che chiede la famiglia di Viviana e Gioele che secondo loro non furono cercati a dovere: le ricerche erano concentrate solo in pochi punti e in orari poco compatibili con il caldo torrido del luogo.
Viviana attraversava un periodo difficile? La verità nei messaggi
La dj Viviana Parisi era una mamma affettuosa ed attenta: così è stata descritta da tutti ed è per tale motivo che la famiglia rifiuta con forza l’ipotesi del omicidio-suicidio.
Ma Viviana da quanto emerge da testimonianze, certificati medici e messaggi, era anche una donna che stava vivendo un periodo difficile.
I famigliari indicano nella paura per il Covid questo momento di paura, nessuno può dire con certezza fino a che punto la donna stesse male, ma è certo che si sentisse fragile.
“È un periodo della mia vita che non mi sembra reale”
Queste erano alcune delle parole inviate al papà Luigino il 21 luglio mattina. La dj aveva sempre pensieri d’amore per il figlioletto Gioele come confermato dal padre Daniele e ciò emerge sempre dai messaggi
“I bambini sono il dono più bello che Dio può darci… Vorrei solo il bene per me e per le persone che mi circondano”
Sono le parole di Viviana come riporta Giallo.
Anche da tali elementi sembrerebbe emergere il forte malessere di Viviana ma allo stesso tempo il grande amore per il bimbo che purtroppo ancora nessuno sa per certo come sia morto insieme alla sua mamma.