New York ricorda gli attentati dell’11 settembre sperando nella rinascita che, con l’avvento della pandemia, sembra ancora più difficile che nel 2001.
Quest’anno l’11 settembre verrà commemorato con eventi sottotono. La città di New York, infatti, è stata devastata dalla pandemia, proprio come è accaduto per altre città del mondo.
Commemorazioni sotto tono
Quest’anno l’11 settembre verrà commemorato, come sempre dal 2001, ma con eventi sottotono. Questo perché la città di New York, la grande mela che non dorme mai, a causa della pandemia ha visto rallentare i suoi ritmi e, in questi mesi, ha dovuto tirare le somme e guardare ad un futuro sempre più incerto.
Anche a New York, gli assembramenti sono vietati e, a Ground Zero, potranno esserci soltanto le famiglie delle vittime. Il palco consueto non è stato allestito. Piuttosto, si è pensato ai distributori con il gel igienizzante. Nessun grande ospite: Trump e Biden saranno in Pennsylvania
Dopo sei mesi di chiusura, riaprirà oggi il museo dedicato al tragico evento ma, l’accesso sarà garantito soltanto ai familiari dei caduti. Le campane suoneranno comunque, come di consueto, per ognuno degli attacchi. Al posto delle Torri, due fasci di luce.
Le polemiche non sono mancate
La scelta di commemorazioni più ridotte ha scatenato delle polemiche. Polemiche che, forse, non hanno tenuto conto dell’impatto grave che la pandemia ha avuto sulla città. Le vittime del virus, infatti, sono al momento 23741, nove volte di più di quelle che morirono negli attentati del 2001.
Le polemiche hanno come oggetto il fatto che, con delle commemorazioni ridotte, si venga meno al patto del Never Forget, mai dimenticare. La città appare divisa ma con un sogno unico: quello di tornare ai luccichii di inizio anno.
Basti pensare che, alcune zone della città sembrano quasi deserte. Un quartiere su tutti è il Financial District, dove gli uffici sono chiusi e i banchieri assenti. L’Upper East Side sta lentamente prendendo di nuovo vita, ma le famiglie ricche che ci sono tornate sono poche.
I ristoranti possono stare aperti ma offrire i pasti soltanto all’aperto. Dal 30 settembre potranno ripopolare i locali interni ma a capacità limitata e con prenotazione. I bar sono chiusi e i musei si possono visitare soltanto con prenotazione.
La città deve fare i conti con l’aumento della criminalità e con molte persone che sono fuggite a causa del virus. Molte non vedono il motivo di tornare dato che il lavoro è sempre più a distanza. Inoltre, New York è una delle città americane con le tasse più alte.