E’ iniziato il conto alla rovescia per il rientro sui banchi di scuola del 14 settembre. Cisl, però, rende noto che una scuola su quattro rimarrà con i cancelli chiusi.
Per il rientro a scuola, i presidi hanno fatto richiesta affinché venga reintrodotto il certificato al rientro.
Difficoltà logistiche ed organizzative
Il rientro a scuola non avverrà in tutte le scuole. Un istituto su quattro, infatti, ha deciso di non aprire per ora. A comunicarlo è stata la Cisl, attraverso Maddalena Gissi, che ha anche sottolineato che si tratta di una percentuale sottostimata.
Come si legge su Ansa, la segretaria ha continuato:
“Questo significa che le tante difficoltà organizzative e logistiche costringeranno i dirigenti scolastici a definire orari a giorni alterni e frequenze parziali, e ricorrendo anche alla didattica a distanza”.
Anche per la DAD sono necessari i professori ma, in molti casi, non sono stati ancora nominati.
Le parole della Azzolina
Per la ministra Azzolina, il rientro a scuola è sotto controllo. I problemi che sovverranno verranno affrontati, come verranno affrontati i possibili casi di positività degli studenti. Se ciò dovesse accadere, infatti, ad intervenire sarà il dipartimento di prevenzione territoriale.
Per la Azzolina, la scuola al momento, è il luogo più sicuro in questo momento, grazie al lavoro straordinario di tutti.
L’incertezza, per lei, è dovuta soprattutto alla cattiva informazione, spesso distorta. Poiché le regole fornite dal ministero sono chiare e tutti, dal personale della scuola ai genitori, sapranno cosa fare. I primi casi di positivi in classe in Italia hanno visto chiudere le scuole momentaneamente ma ora le lezioni sono già ricominciate, a detta della ministra.
Nel frattempo, i presidi chiedono, attraverso Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, che la riammissione a scuola degli studenti, possa riavvenire previo certificato medico. In questo modo, si saprebbe con certezza, che il ragazzo sia stato visitato da un medico.