Che ne sarà di Quota 100? Quali cambiamenti in atto? Quota 100 consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che contano su almeno 38 anni di contributi ed hanno un’età minima di 62 anni.
A partire dal primo di gennaio 2021, gli assegni previdenziali subiranno una piccola decurtazione a causa di una modifica dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo.
Quota 100, le modifiche apportate dall’anno 2021
Ad oggi Quota 100 consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che contano su almeno 38 anni di contributi ed hanno un’età minima di 62 anni.
Tra quattro mesi, con l’inizio dell’anno 2021, gli assegni previdenziali potrebbero subire una decurtazione a causa di una modifica dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo per il biennio 2021/2022.
A quanto pare circolano voci che Quota 100 potrebbe essere sì confermata, ma potrebbe essere prevista l’introduzione di un meccanismo flessibile.
Ciò permetterebbe di uscire dal mondo del lavoro già a partire dai 62 o 63 anni di età e con un’anzianità contributiva minima di 38 anni.
Ciò comporterebbe una riduzione del trattamento del 3% per ogni anno di anticipo rispetto alla soglia prevista per la pensione di vecchiaia.
Quota 100 per i lavoratori del settore privato
Per i lavoratori del settore privato Quota 100 prevede finestre trimestrali mobili di uscita.
I beneficiari di quota 100 non potranno cumulare la pensione con redditi di lavoro fino ai 67 anni di età: il tetto è di 5.000 euro l’anno per i redditi di lavoro occasionale.
Quota 100 per i lavoratori del settore pubblico
Nel settore pubblico è richiesto che la domanda di cessazione dal servizio al proprio Ente o alla propria Amministrazione sia data con un preavviso di 6 mesi.
Per accedere a Quota 100 dipendenti pubblici è necessario aver compiuto 62 anni e maturati i 38 anni di contributi.
Inoltre, richiede finestra di attesa di 6 mesi per quelli del pubblico impiego.
Ad esempio, se si raggiungessero i 62 anni a gennaio 2021, la decorrenza della pensione non si avrebbe prima del 1 agosto 2021, visto il rispetto della finestra di attesa di 6 mesi imposta ai dipendenti del pubblico impiego.