Sono stati impiegati milioni di dollari per eliminare tonnellate di rifiuti come bottiglie, reti da pesca e infradito. In pericolo l’ecosistema insulare.
Le Seychelles sono un paradiso mondiale, ma come molti arcipelaghi stanno facendo i conti con i rifiuti plastici abbandonanti in mare che le raggiungono. L’atollo di Aldabra è stato protagonista di una pulizia durata 5 settimane. Dall’isola patrimonio mondiale dell’UNESCO sono stati raccolti 25 tonnellate di rifiuti di plastica marina.
Lo studio per capire i costi della pulizia
L’atollo di Aldabra è stato studiato dai ricercatori dell’Università di Oxford. Hanno potuto fare una stima dei costi necessari per ripulirlo totalmente. Allo stato attuale delle cose servono circa 4,68 milioni di dollari e ben 18.000 ore di lavoro pro – capite.
Questo deve dare un’idea della quantità dei rifiuti di plastica che sono stai raccolti e tutt’ora sono presenti che rappresentano il più grande accumulo mondiale di questo genere di rifiuti su una singola isola.
Possiamo leggere tutti i risultati sul sito dell’università e il dettaglio dei costi e degli interventi necessari sulla rivista Nature Scientific Reports del 10 di settembre. Questa è la prima volta che un simile calcolo viene fatto, individuando nello specifico il costo finanziario per la rimozione dei rifiuti.
I rifiuti recuperati su Aldabra
Le Nazioni insulari che si trovano nei paesi in via di sviluppo, si ritrovano invasi da una quantità crescente di rifiuti plastici. Aldabra è stato protagonista di una missione di pulizia di 5 settimane, che ha rimosso solo il 5% dei rifiuti sulle sue coste.
Un team un team della University of Oxford and Seychelles Islands Foundation, è partito per una campagna di pulizia nel marzo 2019. Si tratta di un fondo pubblico che si occupa della gestione dell’atollo.
I ricercatori hanno stimato che sono rimaste almeno 500 tonnellate di rifiuti sull’isola prodotti per lo più dalla pesca fatta nella zona, come boe, corde e reti. Forse la cosa più particolare recuperata sono le oltre 360.000 infradito spaiate.
Raccogliere questi rifiuti plastici ha un costo di 10.000 dollari diari per la pulizia o 8.900 dollari per la vendita di una tonnellata. Questi costi non sono nelle possibilità di spesa dell’ONG Seychelles Islands Foundation.
Le considerazioni degli autori dello studio
April Burt è l’autrice principale ed è una dottoranda presso il Dipartimento di scienze vegetali del Queen’s College. Ha spiegato come il prezzo dello smaltimento si un ghiotto guadagno per le aziende:
“Questo prezzo allettante rende abbondantemente chiaro il peso economico dell’importazione non autorizzata di rifiuti di plastica nei piccoli stati insulari.”
Ciò che inquina maggiormente le coste di Aldabra è strettamente legato all’industria della pesca del Paese. Si pescano tonnellate di tonno per rifornire i paesi dell’UE oltre ad altri mercati ad alto reddito in tutto il mondo. Per questo secondo i ricercatori questi paesi si dovrebbero impegnare a fornire un risarcimento danni.
“Il progetto ha evidenziato come anche gli ecosistemi insulari remoti altamente protetti siano ora influenzati dall’inquinamento globale e quanto sia difficile e costoso rimediare.”
Le particolarità dell’atollo
Aldabra è un paradiso rimasto incontaminato per molti anni ed è considerato come uno degli ultimi tesori naturali rimasti al mondo. Possiamo dire che nonostante questi rifiuti è rimasto relativamente incontaminato e senza la presenza dell’uomo. Ospita degli animali selvatici che si trovano esclusivamente sull’atollo.
Secondo la coautrice dello studio la dottoressa Lindsay Turnbull:
“La nostra ricerca sottolinea l’ingiustizia e la disuguaglianza per cui i piccoli stati insulari e le isole come Aldabra pagano il conto, sia ecologicamente che finanziariamente per le azioni o la mancanza di esse, intraprese altrove.”
Queste piccole nazioni pagano le conseguenze dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici innescati da Paesi più grandi. Gli Stati insulari hanno avuto un ruolo marginale in questi ambiti e per questo sarebbe corretto che possano ricevere un aiuto finanziario.
Delle 500 tonnellate di rifiuti stimate, circa l’83% è composto da residui dell’industria della pesca locale. April Burt ha dichiarato:
“Ciò è estremamente allarmante perché mostra che i rifiuti generati dall’industria della pesca locale stanno inquinando gli ecosistemi delle isole e hanno impatti negativi indiretti sulle comunità ittiche che deve sostenere.”
Come ben sappiamo i rifiuti hanno effetti estremamente negativi sull’ecosistema marino e gestirli sull’isola è una cosa di vitale importanza per non lesionare ancora Aldabra. Questo deve essere fatto a prescindere dagli alti costi che questo comporta e si deve integrare con politiche che puntino all’eliminazione della dispersione della plastica.
Nello studio si chiede che siano forniti a livello internazionale dei fondi per aiutare le Seychelles nello sforzo per la pulizia dai rifiuti marini in plastica. Il problema è da considerarsi come transfrontaliero dato che i rifiuti non sono prodotti dall’arcipelago.
I risultati ottenuti dopo lo studio
Il dottor Frauke Fleischer-Dogley è l’amministratore delegato della Seychelles Islands Foundation, ha detto che questo progetto punta a dimostrare l’importanza della cooperazione internazionale.
Si vuole collegare ogni nazione e non si basa sulla singola organizzazione. Si vuole che tutti lavorino insieme per:
“proteggere un dono all’umanità da un problema di cui tutti facciamo parte. Ora non stiamo solo integrando il progetto nel nostro piano di gestione, ma assicuriamo anche che la sua ricerca informi le azioni e le politiche delle Seychelles.“
Questo lavoro ha portato il governo delle Seychelles a decidere d’aderire ai restanti allegati MARPOL nel 2019. La scelta più importante è stata aderire all’Allegato V intitolato “Prevenzione dell’inquinamento causato dai rifiuti delle navi.”
Il presidente delle Seychelles Danny Faure e il patron della Seychelles Islands Foundation ha dichiarato in un discorso tenuto all’Università di Oxford nel 2019 che la pulizia di Aldabra ha dato il via a un’ondata di cambiamento.
Questa riguarda sia le Seychelles (sua patria natia) sia il Regno Unito fino a coinvolgere tutto il mondo.
“Guidato da volontari appassionati, ha raggiunto migliaia di persone in tutto il mondo e continua a far luce sull’impatto critico dell’inquinamento da plastica sui nostri mari e in particolare sulle piccole nazioni insulari “.
La raccolta dei dati prosegue ed il progetto non è ancora ultimato.