Due uomini ed una donna hanno sequestrato i figli di un imprenditore a Cosenza per estorcergli del denaro, il Procuratore: “Fatto grave”.
Il movente dell’azione criminale accaduta a Cosenza sarebbe stata una caparra per un acquisto non restituito. I tre sono finiti in manette ed è stato previsto un supporto psicologico per i due bambini.
Due minori sequestrati ed imprenditore picchiato a Cosenza
Un episodio drammatico che ha coinvolto ieri due minori ed il loro papà a Cosenza.
Da quanto emerge dalle ricostruzioni si sarebbe trattato di un sequestro a scopo di estorsione ma la vicenda non è ancora del tutto chiarita.
Il padre dei due ragazzini è un imprenditore che durante la sua attività lavorativa avrebbe preso contatti con una donna, Laura Spampinato.
Il motivo era l’acquisto di alcuni mobili e la donna aveva per questo versato la caparra prevista.
Per motivi non ancora emersi l’imprenditore non avrebbe però consegnato quanto acquistato dalla donna.
L’imprenditore e la Spampinato si sarebbero allora dati appuntamento per chiarire la questione.
L’incontro è avvenuto a San Lucido ma non sarebbe andato come previsto: insieme alla 31enne infatti c’erano anche altri due uomini Daniele e Francesco Bevilacqua.
I tre volevano riavere la caparra raddoppiata ma le divergenze sono sfociate in una tremenda aggressione.
L’imprenditore sarebbe stato picchiato selvaggiamente poi caricato in macchina assieme ai suoi due figli.
I tre aggressori li avrebbero portati in un appartamento ma il padre sarebbe stato scaricato per strada.
L’allarme, scattato immediatamente, ha permesso alle forze di Polizia di ritrovare i due bambini in compagnia della donna.
L’arresto di tre persone per sequestro: “Un fatto gravissimo”
Gli inquirenti sono riusciti ad arrestare le persone coinvolte tutti 31enni del luogo.
Mario Spagnuolo Procuratore di Cosenza ha voluto ribadire la gravità di quanto accaduto:
“Un fatto estremamente grave perché denota un atteggiamento di assoluta indifferenza..nei confronti della libertà e della psiche di due ragazzini”.
I tre sequestratori hanno subito un lungo interrogatorio alla presenza sia del Procuratore capo che del sostituto procuratore Guseppe Visconti.
I due ragazzini vittime del sequestro a scopo di estorsione nel frattempo sono stati seguiti da psicologi per elaborare l’accaduto.