I dati OCSE sui Paesi del G20 rivelano un crollo del PIL da record nel secondo trimestre 2020: secondo i dati riguardanti gli Stati del G20 il Prodotto Interno Lordo è bruscamente diminuito, con un calo del 6,9%.
Le nazioni interessate alla valutazione hanno evidenziato un -11,8% del PIL nell’arco temporale considerato.
Il calo drastico del PIL è senza precedenti: la crisi scoppiata con la pandemia di coronavirus ha costretto le maggiori potenze mondiali a un rigoroso lockdown per settimane e mesi.
Di conseguenza, consumi, produzioni e export notevolmente contratti hanno inciso gravemente sui sistemi economici dei paesi G20.
Crollo PIL paesi G20, i dati OCSE
L’ente di politica economica con sede a Parigi ha indicato che
“le misure di contenimento hanno pesato pesantemente sull’attività economica”
poiché molti paesi hanno adottato misure restrittive per rallentare la diffusione del virus.
Il calo del secondo trimestre è stato “significativamente” maggiore del calo del PIL dell’1,6% al culmine del crollo finanziario nel 2008-2009.
La Cina ha contrastato il trend ribassista nel secondo trimestre, con una crescita del PIL di 11,5.
Escludendo la performance della Cina, il PIL è diminuito in media dell’11,5% nelle altre 19 potenti economie nel secondo trimestre.
Allo stesso tempo, l’economia statunitense si è ridotta del 9,1% e il PIL giapponese è diminuito del 7,9%.
L’economia dell’Australia si è contratta del 7,0% e dell’Indonesia del 6,9%. La contrazione è stata meno pronunciata in Corea e Russia, dove il PIL è sceso del 3,2% in entrambi i paesi.
Contrazione PIL G20, comparazione trend su base annua
Su base annua dal secondo trimestre del 2019-2020, il PIL nelle nazioni del G20 è diminuito del 9,1% su base annua, con solo la Cina che mostra segni di crescita limitata nel periodo.
Durante quel periodo, l’attività economica è scesa del 25,2% in India e del 20,4% in Gran Bretagna, seguita dal 17,1% in Messico.
Il PIL è sceso del 16,4% in Sud Africa, mentre la Francia è scesa del 13,8% e l’Italia è scesa del 12,8%.
Il Canada ha registrato una contrazione dell’11,5% e la Turchia dell’11,0%, mentre Brasile e Germania hanno registrato un calo del 9,7%.