La Procura chiede la condanna di tutta la famiglia Ciontoli per omicidio volontario di Marco Vannini, ecco aggiornamenti sul processo.
Oggi era il giorno delle requisitorie delle parti nel processo d’appello bis per la morte di Marco Vannini. Ecco nel dettaglio le richieste della Procura.
Terza udienza del processo Vannini, cosa è emerso
Si sta procedendo a passo svelto verso la sentenza del processo d’appello bis per la morte del giovane di Ladispoli avvenuta la notte del 18 maggio 2015.
Una sentenza che la famiglia di Marco spera commisurata a quanto accaduto al loro unico figlio ucciso in casa della famiglia della fidanzata Martina.
L’accelerata nel caso l’aveva data la Cassazione lo scorso febbraio annullando la precedente sentenza d’appello: i giudici hanno infatti ritenuto che a concorrere alla morte del ragazzo fosse stata la condotta di tutta la famiglia Ciontoli.
Non solo lo sparo esploso dal capofamiglia Antonio Ciontoli dunque ma anche l’aver ritardato i soccorsi ha contribuito ad uccidere Marco.
In aula oggi per la terza udienza il Procuratore generale di Roma Vincenzo Saveriano ha tenuto una requisitoria di ben due ore ripercorrendo tutti i punti chiave tra cui ad esempio la versione di Antonio Ciontoli sulla potenza della pistola da cui partì il colpo:
“Disse che era capace di sfondare la carrozzeria di una macchina e ci vuole far credere di aver pensato che il proiettile si fosse fermato al braccio?”
Secondo quanto riporta anche Il Gazzettino la Procura avrebbe dunque chiesto una pena di 14 anni per tutta la famiglia Ciontoli.
“Condannare i Ciontoli a 14 anni per omicidio volontario”
In alternativa il Pg ha richiesto la valutazione del concorso anomalo in omicidio per Maria Pizzillo, moglie di Antonio e per i figli Martina e Federico.
Tale ipotesi prevederebbe per i tre la pena di 9 anni e 4 mesi.
Mamma Marina e papà Valerio dopo l’udienza, il commento a caldo
Come sempre ormai da cinque anni anche questa mattina Marina e Valerio i genitori di Marco Vannini erano in Tribunale a ripercorrere quei tragici momenti.
All’uscita il loro commento a quanto richiesto in aula è stato raccolto dai microfoni di Quarto Grado come diffuso sulla pagina ufficiale del programma.
“Per noi conta che tutta la famiglia venga condannata per omicidio volontario”
Hanno dichiarato la madre ed il padre di Marco che da sempre sostengono che tutti quelli presenti nella villetta di Ladispoli sono complici e le evidenze processuali lo avrebbero provato da tempo.