La Von der Leyen ha discusso a Bruxelles, durante il primo incontro post pandemia diversi fronti: lavoro, economia, sanità, razzismo.
Per la Von der Leyen bisognerebbe istituire un salario minimo per tutti ma anche un sistema sanitario unico per tutta l’Unione.
Il covid condizionerà la politica comunitaria
La Von der Leyen ha tenuto il primo discorso sullo stato d’Unione a Bruxelles dopo l’emergenza sanitaria, anche se di fine della pandemia non si può parlare.
La presidente della Commissione si è augurata che la ripartenza possa essere reale anche se, lo spettro del Covid, condizionerà ogni fronte delle politiche comunitarie.
Tra gli argomenti trattati anche il green deal ed il taglio delle emissioni che, entro il 2030, dovrebbero essere inferiori del 55%. Del resto, al momento, le maggiori responsabili delle emissioni di gas sono le industrie con il 94%. La transizione green potrebbe essere il pilastro per la ripartenza.
Poi, è arrivato l’annuncio, ovvero che, in Italia, verrà istituito un vertice globale sulla sanità, in vista del G20. Una sorta di dimostrazione, da parte dell’Unione Europea, di vicinanza a tutti i cittadini, che vanno protetti. A tal proposito, si è parlato anche di una sorta di unione sanitaria a livello europeo. Spetterebbe all’Europa il compito di difendere le vite.
Il lavoro e l’economia
Il commissario ha deciso di affrontare anche il tema del lavoro. Sarebbe una cosa utile istituire i salari minimi, per far sì che il lavoro ripaghi. I cittadini europei stanno ancora soffrendo gli effetti della pandemia.
L’Europa potrà ripartire grazie al Recovery Fund che dovrebbe essere protetto contro le frodi, la corruzione ed il conflitto d’interessi.
La Von der Leyen non ha dimenticato nemmeno l’importante lotta al razzismo e la difesa della comunità Lgbt poiché:
“L’odio è odio e nessuno dovrebbe sopportarlo”
Le parole del Commissario sono andate anche ai migranti, i cui flussi dovrebbero essere gestiti insieme, in modo che tutti possano assumersi le proprie responsabilità.