Sui social I fratelli Bianchi ostentavano lusso ma percepivano il sussidio: spunta un nuovo sospetto nel caso di Colleferro.
I quattro picchiatori coinvolti nell’omicidio di Willy Monteiro Duarte avrebbero beneficiato del reddito di cittadinanza richiesti dalle loro famiglie. Loro continuano a negare le responsabilità nell’omicidio di Colleferro.
Vita di lusso e reddito di cittadinanza: indagine patrimoniale su Bianchi e complici
Molte le cose che non tornano nelle versioni fornite dai quattro indagati per la morte di Willy Monteiro Duarte.
Ora si scopre che anche nelle vite dei picchiatori di Acerra accusati di aver massacrato di botte il 21enne solo perché aveva cercato di sedare una rissa, molti elementi risultano poco chiari.
Da quanto riporta Tgcom24 sarebbe emerso che tutti e 4 i ragazzi starebbero percependo il reddito di cittadinanza richiesto dai loro padri.
Le famiglie Bianchi, Belleggia e Pincarelli infatti avrebbero presentato le domande ponendo i figli a carico dei capifamiglia.
Tre di loro sono infatti sotto i 24 anni e senza reddito. A risultare in netto contrasto risulta però il tenore di vita esibito dai quattro sui social.
Soprattutto i fratelli Bianchi erano soliti postare foto di soggiorni in alberghi di lusso, di Suv e macchine costose, in cui si consumavano fiumi di champagne.
Come logico è dunque scattata un’indagine patrimoniale prima sui figli e poi ad allargarsi ai familiari per valutare se si sono date “dichiarazioni mendaci” e quindi punibili per legge.
L’ammontare dell’assegno per i Bianchi potrebbe essere stato anche più di mille euro mensili.
I nuovi elementi emersi sulla notte in cui Willy morì: qual è la verità?
Mentre le indagini proseguono i tre si difendono negando con forza ogni accusa anche nel caso dei sussidi percepiti.
“Il mio assistito mi ha assicurato di non avere mai richiesto ne percepito il reddito di cittadinanza…Lo avrei invitato a restituire il denaro ricevuto”.
Ha dichiarato Vito Perugini che difende Belleggia ora agli arresti domiciliari.
Ad emergere inoltre le drammatiche testimonianze di chi quella notte tra il 5 ed il 6 settembre ha visto cosa è accaduto a Colleferro.
La rissa sarebbe iniziata:
“Tra le 2:30 e le 3 per una cavolata, un apprezzamento a una ragazza… Willy ha provato a rialzarsi..è stato un cazzotto alla tempia a mandarlo giù”
Ha dichiarato uno dei testimoni, puntando inoltre il dito sul ritardo dell’ambulanza arrivata dopo 30-35 minuti dalla chiamata.
I quattro negano di aver picchiato Willy ma di momento in momento emergono particolari che aggravano la loro posizione.