Per Papa Francesco la questione vaccino anti-covid è una questione seria: dovrebbe essere disponibile per tutti, senza dare la proprietà ai ricchi. Le sue parole durante l’udienza.
Per Papa Francesco il vaccino non dovrebbe diventare appannaggio di singole nazioni.
L’udienza nellʼAula Paolo VI
Nel corso dell’udienza di stamane, 19 settembre 2020, Papa Francesco ha detto di nuovo la sua in merito al vaccino anti-covid. Il pontefice ci ha tenuto a sottolineare che, la pandemia ha causato una crisi economica oltre che sanitaria.
Crollando diversi comparti dell’economia, sono tanti i nuovi poveri e tante famiglie, non sanno come arrivare a fine mese. Per questo motivo, la povertà farmaceutica andrebbe abbattuta, facendo sì che il vaccino possa assere accessibile a tutti.
Per il pontefice, rendere il vaccino appannaggio di poche nazioni ricche, sarebbe davvero molto triste, oltre che un problema. Queste parole sono state ascoltate dai membri della Fondazione Banco Farmaceutico, presenti all’udienza per i venti anni della nascita del banco.
Sconfiggere la povertà farmaceutica
Papa Francesco ha sottolineato come i poveri non hanno accesso a nulla e mancano anche dei vaccini. Spesso, sono proprio coloro che hanno la salute più vulnerabile. Ci sono intere nazioni che non hanno accesso a farmaci importanti.
Come si legge su TgCom24, il Papa ha affermato:
“sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile, o quel vaccino”.
Un vero e proprio appello, quello del pontefice, che ha chiesto che le case farmaceutiche invece di globalizzare la cura, dovrebbero rendere i farmaci accessibili a tutte le popolazioni. Ciò potrà essere possibile soltanto con lo sforzo comune di tutti. L’augurio del papa è che la ricerca scientifica possa progredire per risolvere problemi vecchi e nuovi.