Per il prossimo anno “escludo che ci sia la cassa integrazione generalizzata e gratuita per tutti, già ora la stiamo superando”, è quanto annunciato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
“Ci saranno la cassa standard e qualche elemento specifico per sostenere i settori più in difficoltà”.
Per il titolare del Dicastero dell’Economia ci sarà la normale cassa integrazione a cui sarà affiancato
«qualche elemento specifico per sostenere i settori in maggior difficoltà».
Gualtieri sull’utilizzo delle risorse del MES
Il Governo continuerà a investire sulla sanità, ma ricorrendo allo strumento europeo potrebbero esserci dei «risparmi», a prescindere dall’utilizzo del MES.
Il MES è uno strumento che rende meno oneroso finanziare le nostre spese legate al sistema sanitario.
«Tuttavia a me sembra evidente che avere delle ulteriori risorse a tasso 0 è meglio che averle a tasso 1, soprattutto perchè queste risorse sono disponibili senza condizionalità»,
sottolinea Gualtieri.
Gualtieri assicura la riduzione del carico fiscale
Il titolare del Dicastero dell’Economia Gualtieri sottolinea che continuerà la riduzione del carico fiscale.
Già dal primo luglio sono state ridotte le tasse sui lavoratori dipendenti con reddito medio basso.
La riduzione delle imposte è una riduzione strutturale, mentre le risorse del Recovery Fund possono anche rifinanziare riforme.
“Faremo un altro passo avanti, ci sarà una semplificazione del regime fiscale per gli italiani che consentirà di ridurre la pressione fiscale su chi lavora e chi produce”,
sottolinea Gualtieri.
Se le riduzioni fiscali saranno funzionali ad una certa azione di riforma, i fondi del Recovery Fund potranno essere usati per quel determinato obiettivo.
Gualtieri su Quota 100
Per quanto riguarda Quota 100 Gualtieri sottolinea che
“non c’è stato un utilizzo saggio delle risorse concentrate su una platea molto ristretta.
Quota 100 finisce tra poco, rappresenta un costo. Terminerà il 31 dicembre 2021 e si pone il tema di cosa fare dopo”.
Inoltre, sarà possibile reinvestire le risorse recuperate dai mancati accessi a Quota 100, che si aggirano attorno ai 3-4 miliardi di euro.