Il 26enne Andrea Severi ha perso la vita in un incidente: era testimonial per la sensibilizzazione dei giovani. Ecco cosa è accaduto.
Ferita ma non in pericolo di vita la fidanzata che viaggiava con lui. La storia che ha commosso tutti.
Andrea Severi vittima di un destino beffardo
Un primo schianto lo aveva portato nelle scuole con l’obiettivo di far capire ai giovani l’importanza della sicurezza stradale, ora il destino si è accanito su di lui con un secondo fatale incidente a Forlì.
La notizia arriva dalla cittadina romagnola dove nella notte del 25 settembre l’auto su cui viaggiavano il 26enne Andrea Severi e la sua fidanzata è stata coinvolta in un tremendo schianto.
Secondo la ricostruzione il giovane alla guida dell’auto avrebbe perso il controllo per cause ancora non definite.
La vettura sarebbe a quel punto andata ad impattare conto un albero. Per il giovane non c’è stato nulla da fare: Andrea è morto sul colpo.
A dare l’allarme è stata proprio la sua fidanzata, rimasta coinvolta in modo lieve nell’incidente non presentando ferite gravi. La giovane, appena 19enne ha avuto la forza di uscire dalla vettura e di dare l’allarme, chiamando i soccorsi.
Immediato l’arrivo sul posto delle vetture del 118 e delle forze dell’ordine che però hanno solo potuto constatare il decesso del ragazzo.
Anche il padre di Andrea, un agente in pensione della questura di Forlì è accorso sul luogo dell’incidente nel quale ha perso la vita il suo amato figlio.
La famiglia severi era già stata colpita in passato da ben due incidenti che avevano coinvolto padre e figlio ma purtroppo questo ultimo schianto si è rivelato fatale per il più giovane.
L’impegno come testimonial della sicurezza stradale
Il primo incidente vissuto dal giovane risaliva a gennaio del 2019: Andrea era rimasto ferito in un incidente molto grave ma in quel caso era sopravvissuto.
Anche suo padre aveva vissuto la medesima esperienza con uno schianto in autostrada come riporta Tgcom24.
Quelle esperienze avevano segnato la vita dei due uomini che insieme, legati da un destino non comune, avevano deciso di raccontare la loro storia per sensibilizzare i giovani sulla tematica della sicurezza stradale con una campagna promossa dalla Regione.