È chiamato il killer di Twitter visto il modus operandi di adescare le ragazzine e poi tagliarle a pezzi. Adesso rischia la pena di morte.
Si è aperto il processo per il killer di Twitter che ha ucciso e smembrato 8 ragazzine fragile. Per lui è stata chiesta la pena di morte dopo la confessione.
Ragazzine adescate e fatte a pezzi
Le indagini hanno confermato il profilo di Takahiro Shiraishi che prendeva di mira le ragazze fragili sui social per poi ucciderle e farle a pezzi. Tra queste vittime anche il fidanzato di una delle ragazze adescate, che aveva scoperto tutto e voleva denunciare il fatto.
Ma facciamo un passo indietro per capire meglio: il brutale killer prendeva di mira tutte quelle ragazze che manifestavano disagio o inclinazione al suicidio e le contattava attraverso i social. La sua tecnica non è mai cambiata nel tempo, infatti puntava la ragazza e faceva in modo che lei si fidasse di lui allontantandola dai suoi cari.
Poi, una volta che si erano incontrati, lui la portava dentro l’apparmento vicino Tokyo e la stuprava prima di porre fine alla sua vita strangolandola. Poi la faceva a pezzi lasciando il corpo nel congelatore. Le ragazze – secondo quanto emerge dalle indagini riportate dai giornali locali e dall’HuffingtonPost – si affidavano a lui perchè venivano incoraggiate creando una sorta di sintonia: le convinceva che si sarebbero suicidati insieme mentre il suo unico scopo era vederle morire.
L’uomo è stato catturato nel 2017 dopo che la polizia è stata allertata dal fratello di una delle vittime, che ha trovato i messaggi sulla bacheca di Twitter inequivocabili. Così ha contattato l’uomo per un falso incontro e l’ha fatto cadere nella trappola.
Richiesta la pena di morte
Il ragazzo di 29 anni ha ammesso tutte le sue colpe dei nove delitti – otto ragazze e uno dei fidanzati – durante il processo che si è aperto nelle scorse ore. La richiesta è di pena di morte.