Le ultime parole di Nadia Toffa mostrano ancora una volta l’anima pure della iena: la mamma li condivide con i fan
Nadia Toffa ci ha lasciati il 13 agosto 2019, dopo una lunga battaglia contro la malattia che non le ha lasciato scampo, nonostante fosse sempre positiva ed energica.
A più di un anno di distanza, la madre pensa alla figlia andata via troppo presto, che avrebbe voluto abbracciare e baciare di più prima che la abbandonasse per sempre.
Nadia Toffa, la madre: “Avrei voluto abbracciarla di più”
Poche ore fa è uscito il libro tanto atteso, secondo quanto raccontato dalla mamma della iena, un libro che raccoglie tutti i suoi ultimi scritti. In un’intervista a Repubblica svela il titolo del libro e come è venuto fuori a più di un anno dalla morte della iena: Ti aspetterò tutta la vita“.
Margherita Rebuffoni, madre di Nadia Toffa, ha espresso un po’ di rammarico riguardo al fatto di non aver baciato e abbracciato di più la sua bambina, prima che morisse.
“A Milano durante le cure stavamo sempre insieme, un legame totalizzante. Rimpiango solo di non averla abbracciata, stretta e baciata di più”, ha ricordato la donna in un’intervista a La Repubblica.
Poi continua:
“Ma lei non voleva essere sbaciucchiata e la rispettavo. Con che coraggio è tornata in studio a Mediaset“.
E aggiunge:
“Portava le scarpe da ginnastica, le gambe non la reggevano ma non ha voluto aiuti. Noi parlavamo spesso del dopo, della fede“
Nadia soffriva moltissimo a causa del male che l’aveva colpita, ma ciò non le toglieva la forza di andare avanti e di portare a termine le battaglie che iniziava.
Ma come è venuta l’idea di un libro racconta delle poesie più belle di Nadia, scritte nel periodo più nero della sua breve ma intensissima vita:
«La prima l’ho trovata per caso nel mio WhatsApp. Nadia scriveva di notte con quattro dita: ha scritto 450 poesie. Me le leggeva al mattino a colazione. Neanche le correggeva. Un giorno mi ha detto: “Ricordati di darle a Lorenzo Fazio (editore di Chiarelettere, ndr), è una bravissima persona, non avrai problemi”“
Nadia non si faceva piegare dalla malattia
“Nadia soffriva ma sorrideva sempre. Quando non poteva più muoversi mi ha spiegato che voleva diventare potente sui social per aiutare gli altri“.
La donna, aggiunge, inoltre che
“Don Patriciello le mandava i video e lei scriveva al sindaco di Napoli De Magistris”
E afferma che
“quando ha avuto il malore ho capito subito che era grave, c’è stata tanta solidarietà. Berlusconi le ha mandato l’aereo, le ha dato la sua stanza al San Raffaele. Nadia non lo conosceva”.
Sicuramente in tanti non vedono l’ora di leggere le ultime parole che la iena ha scritto con le poche forze che ancora aveva nei muscoli ma che non ha mai smesso di avere nel cuore.