La terza enciclica di Papa Francesco prende il titolo di Fratelli tutti ed è rivolta proprio alla fratellanza, sentimento che deve venire fuori soprattutto in tempi di pandemia.
Il Papa Francesco, discutendo della sua nuova enciclica, ha parlato di coloro che si sentono legittimati di provare xenofobia e disprezzo verso i diversi.
Fratelli Tutti
Papa Francesco ha parlato della sua terza enciclica che prende il titolo di Fratelli Tutti. Nel farlo, si è rivolto soprattutto a chi si sente legittimato ad avere, ancora oggi atteggiamenti xenofobi o di disprezzo verso i diversi.
Ed è proprio lì che arriva la fede che ha l’obbligo di far avere una visione più critica a questi trend. Nell’enciclica, del resto, si leggono le parole del Papa che chiede che non si faccia più la guerra che, egli stesso considera come fallimento dell’umanità.
L’enciclica è stata firmata proprio sulla tomba del santo di cui il pontefice porta il nome, ad Assisi. Il papa si è detto preoccupato della direzione verso cui il mondo sta andando. Secondo lui, è come se si stesse tornando indietro. Come si legge su TgCom24, egli ha scritto:
“Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi.”
E’ come se venisse meno un’idea di unità in vari paesi dove, invece, nascono ideologie egoiste giustificate dalla difesa degli interessi della nazione.
Le sue parole sul virus
Nell’Enciclica non mancano riferimenti al coronavirus. Il covid-19 ha fatto sì che ogni individuo potesse rielaborare il suo rapporto con il mondo: non si è più stati padroni assoluti della propria vita.
La pandemia, che è stata ed è una tragedia globale, ha fatto capire a tutti, in tutto il mondo, che siamo tutti sulla stessa barca e nessuno si salva da solo. Sono state riscritte sia le nostre abitudini che le nostre priorità.