Inevitabile conflitto a fuoco tra due rapinatori e gli agenti della polizia intervenuti a Napoli. Un minorenne è rimasto ucciso: i dettagli.
Il complice del 17enne anche lui giovanissimo sarebbe stato arrestato. Ecco cosa è accaduto nella sparatoria a Napoli.
Scontro a fuoco a Napoli: morto un 17enne
La città partenopea è stata teatro di un violento scontro a seguito di un atto criminale.
Le conseguenze si sono rivelate tragiche poiché a perdere la vita è stato un minorenne.
Come riporta anche Tgcom24 la sparatoria è avvenuta la scorsa notte a Napoli: coinvolti due giovani e gli agenti della polizia.
Proprio la Polizia era infatti intervenuta per cercare di sventare una rapina perpetrata dai due ragazzi che viaggiavano su uno scooter.
I due sono risultati essere giovanissimi: 18 e 17 anni.
La rapina stava per essere compiuta nel centro storico della città.
I due ragazzi in sella ad un motorino ed armati hanno affiancato una vettura minacciando il conducente.
Uno dei due rapinatori si sarebbe introdotto nell’auto e proprio in quel momento i due avrebbero visto la pattuglia che arrivava in soccorso dell’automobilista.
A quel punto la situazione è degenerata: uno dei poliziotti ha aperto il fuoco ed il minore dei due, appena 17enne è rimasto ucciso.
Il complice è stato arrestato ed i poliziotti dopo aver recuperato anche l’arma che i ragazzi brandivano hanno scoperto che lo scooter con cui volevano fare la rapina era in realtà rubato.
Il 18enne sarebbe il figlio di Genny ‘a carogna alias Gennaro De Tommaso coinvolto nel caso del tifoso del Napoli, Ciro Esposito, morto dopo gli scontri del 3 maggio 2014 allo stadio Olimpico.
Dati criminalità nel periodo del lockdown
Come riporta anche La Repubblica i dati degli atti criminali in questo 2020 sarebbero atipici anche a causa del periodo di lockdown passato nei primi mesi dell’anno.
Secondo quanto diffuso dal Ministero dell’Interno i dati sarebbero:
“Non ancora consolidati, il periodo non ha precedenti”
Nel periodo di lockdown si sarebbero registrati meno rapine e furti in generale ma al contrario sarebbero cresciute le frodi.
Tali azioni hanno sfruttato la necessità di rifornimento di dispositivi di protezione come le mascherine proprio a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Per quanto riguarda i reati di natura sessuale secondo quanto denunciano le associazioni di tutela dei diritti femminili, ci potrebbe essere stato un calo delle denunce paradosso: l’isolamento in casa obbligatorio avrebbe portato molte vittime a rinunciare alla denuncia.
Infine per il reato di spaccio di stupefacenti nell’ultimo periodo si sarebbero registrate nuove modalità nascoste sotto altre attività come ad esempio il car sharing o il food delivery con tanto di consegna porta a porta.