L’educatrice della bambina, Roberta Patti, indagata per omicidio colposo, lo scorso giugno è stata condannata ad 8 mesi.
La bambina era scomparsa durante una gita nei boschi, il 19 luglio del 2018.
La scomparsa di Iushra
Era il 19 luglio di due anni fa quando Iushra Gazi, bambina autistica di 12 anni, di origini bengalesi, sparì nei boschi sull’altopiano di Cariadeghe a Serle.
La bambina stava partecipando ad una gita con il gruppo di ragazzi disabili accompagnati dagli operatori dell’Associazione Fobap, quando di lei si persero le tracce.
Pare che la piccola si fosse allontanata dal resto del gruppo, addentrandosi nei boschi. Quelli seguenti furono giorni incessanti di ricerche, con un grande dispiegamento di uomini e mezzi, ma della bambina nemmeno l’ombra.
La scorsa estate l’educatrice di Iushra, Roberta Patti, ha patteggiato 8 mesi per omicidio colposo. Secondo l’accusa, la donna avrebbe visto la bambina allontanarsi nei boschi e non l’avrebbe fermata.
L’autismo da cui la bambina era affetta non le avrebbe permesso di chiedere aiuto, nel caso fosse caduta in qualche anfratto o in qualche zona impervia dei boschi.
Ritrovato un piccolo teschio
Il caso della piccola Iushra potrebbe ora riaprirsi con il ritrovamento nei boschi di un piccolo cranio umano, che potrebbe appartenere proprio alla bambina.
A scoprire i resti nei boschi di Serle, proprio nell’area in cui quel drammatico giorno la bambina scomparve, è stato un pastore della zona.
Si attende ora l’esame del Dna per capire se i resti appartengano o meno alla bambina. La famiglia di Iushra non ha mai smesso di credere e sperare che la piccola fosse ancora viva. L’ipotesi dei familiari è stata sin da subito quella di una rapimento, approfittando di un attimo di distrazione degli educatori.
Il ritrovamento dei resti, come riferisce anche Tgcom24, potrebbe ora riaprire il caso.