La richiesta di revisione era stata presentata dal nuovo pool difensivo di Alberto Stasi ma per i giudici l’assassino di Chiara Poggi è lui.
Dopo ben 13 anni forse la terribile vicenda dell’omicidio di Garlasco potrebbe essere chiusa come si augurano i famigliari di Chiara Poggi. Cosa hanno deciso i giudici della Corte D’Appello di Brescia per Alberto Stasi?
La morte di Chiara da 13 anni avvolta nel mistero
La povera Chiara Poggi fu uccisa barbaramente nella sua casa il 13 agosto 2007. La giovane conosceva il suo aggressore dal momento che pur essendo in casa da sola gli aprì in pigiama.
Questo il punto di partenza per gli inquirenti che stringono via via il cerchio attorno al suo fidanzato Alberto Stasi.
Il giovane allora studente di ingegneria fu il primo a ritrovarla ed allertò le forze di polizia. La sua apparente tranquillità nei concitati momenti successivi al ritrovamento fu un ulteriore elemento a suo sfavore.
Il giovane condannato a 16 anni non ha mai smesso però di dichiararsi innocente anche se per la famiglia di Chiara il colpevole è lui, come stabilito dai giudici.
L’ultima carta giocata dalla difesa di Stasi era la revisione:
“Le circostante su cui era basata la condanna sono ora smentite”.
Erano le dichiarazioni dell’avvocatessa Panciroli, ma ora i giudici hanno messo un punto alla vicenda.
Alberto Stasi non uscirà dal carcere: negata la revisione
La nuova difesa di Alberto Stasi, unico imputato per l’omicidio di Chiara Poggi rappresentata dal legale Laura Panciroli, aveva presentato una richiesta di revisione datata luglio 2020.
L’avvocato come riportato anche dal settimanale Giallo, sosteneva vi fossero elementi nuovi di una portata tale da sostenere la validità di tale richiesta.
Di questa mattina come riporta anche Fanpage, è però la notizia che i giudici hanno deciso di non accogliere la richiesta della difesa.
Ancora non si conoscono i dettagli delle motivazioni ma da quanto emerge il Tribunale si sarebbe espresso in modo chiaro:
“Confermo il rigetto”
Ha dichiarato la Corte D’Appello di Brescia per la quale dunque Stasai dovrà scontare per intero la condanna a 16 anni confermata in via definitiva dalla Cassazione.