I due sono stati fermati dai Carabinieri prima di riuscire a mettere in atto il loro diabolico piano.
Gli inquirenti non escludono che dietro il loro piano possa esserci l’ombra di qualche sfida social.
Il piano per uccidere i genitori
Stavano programmando tutto nei minimi particolari i due fidanzatini di Vicenza che avevano deciso di uccidere i genitori di lei.
Come riferisce anche Tgcom24, il piano era già completo: mancavano pochi dettagli, tra cui la scelta del metodo per compiere il duplice omicidio.
A sventare il progetto sono stati i militari dell’Arma, grazie all’intervento di un amico della coppia. I due fidanzati non avevano mai nascosto ai coetanei le loro intenzioni e proprio uno di loro ha deciso di allertare le forze dell’ordine, quando si è reso conto che il progetto del duplice omicidio era assolutamente veritiero.
L’ombra di una sfida social
La Procura per i minorenni di Venezia ha quindi condotto una delicata indagine. I genitori della ragazza sono stati allertati dalle forze dell’ordine: dopo una prima, comprensibile titubanza, si sono dovuti arrendere al fatto che la figlia stesse progettando di ucciderli.
Non hanno mai abbandonato la ragazza, anzi hanno scelto di starle vicini. I due adolescenti sono seguiti da un team di psicologi ed assistenti sociali.
Sul piano diabolico gli inquirenti non escludono l’ipotesi di una sfida social, che possa aver spinto i due adolescenti a progettare il duplice omicidio.
Il timore è che dietro il piano messo in atto dalla ragazzina e dal suo fidanzato possa celarsi una sfida sul web, come quella che forse ha portato alla morte di un ragazzino di 11 anni a Napoli. Dietro il drammatico decesso del bambino, infatti, sembrerebbe esserci la sfida di Jonathan Galindo.
Un account fittizio che abborda bambini ed adolescenti tramite i loro profili social inducendoli a compiere sfide estreme, talvolta anche la morte.