Che fine hanno fatto i pescatori in Libia? C’è grande preoccupazione per la loro sorte nonché stato di salute essendo che tra loro ci sono dei diabetici.
Allarme e preoccupazione per le sorti dei pescatori in Libia per la quale non ci sono notizie e si teme per la loro incolumità.
La sorte dei pescatori italiani in Libia
Sono passati 37 giorni dal sequestro che ha visto come protagonisti i pescatori italiani. L’armatore trapanese Leonardo Gancitano ha rilasciato una dichiarazione in diretta esclusiva per il TgCom, evidenziando che non ci sono notizie in merito alla loro sorte:
“non sappiamo nulla e siamo disperati. alcuni hanno bisogno di cure, di farmaci perchè sono diabetici”
Parole che colpiscono quelle dell’armatore che spiega anche il disagio di 18 famiglie allo sbando che non hanno alcuna notizia e alcun aiuto, per ritrovare questi uomini che sono nelle mani dei sequestratori. Proprio familiari e amici hanno manifestato davanti a Montecitorio chiedendo che il Governo intervenga prontamente.
Che cosa è accaduto agli uomini sequestrati a Tripoli?
Tutto inizia il 1° settembre quando il Peschereccio Antardide viene sequestrato nel porto di Bengasi insieme al Medinea con l’accusa di essere entrati in acque libiche.
Le due imbarcazioni arrivavano da Mazara del Vallo – Trapani – con a bordo dieci uomini da una parte e sei dall’altra: l’atto è stato compiuto dalla Marina di Haftar, ancora capo all’Est del Paese.
Il Ministero ha più volte confermato che si stia occupando di questo gravissimo caso, mentre la Libia ha avanzato richieste particolari come lo scambio di prigionieri ottenendo così la scarcerazione di 4 uomini condannati per traffico di esseri umani a 30 anni di reclusione.
Il Ministro Di Maio ha evideniziato più volte il suo impegno nella liberazione degli uomini sequestrati in Libia, dopo aver sentito le familgie, il Sindaco di Mazara e gli armatori.