Il 39enne, accusato di aver stuprato e messo incinta la vittima, avrebbe provato a difendersi dalle pesanti imputazioni a suo carico.
Il procuratore di Enna ha duramente commentato il fatto avvenuto nel centro di assistenza.
La violenza all’Oasi di Troina
Una violenza terribile quella avvenuta ai danni di una donna disabile nel centro specializzato l’Oasi di Troina, in provincia di Enna.
La vittima della violenza, una ragazza 26enne affetta da una rara malattia genetica, è rimasta incinta dopo aver subito lo stupro. La donna ha un forte disturbo mentale.
Lo scorso settembre, dopo la scoperta della gravidanza, la Procura ha aperto un’indagine per violenza sessuale. Proprio ieri è stato arrestato un operatore sanitario della struttura, in cui la vittima era stata ospitata dopo essere risultata positiva al coronavirus.
Sarebbe stato proprio lui, 39enne, sposato e padre di un bambino, a mettere in atto lo stupro ai danni della vittima, che a lui era affidata durante la permanenza nella struttura di assistenza.
A denunciare la violenza sarebbe stato il legale nominato dalla famiglia della giovane donna disabile.
L’operatore si difende
L’operatore sanitario arrestato dovrà ora rispondere di violenza sessuale nei confronti della vittima. Una posizione aggravata ancor di più dall’aver commesso il reato ai danni di una donna disabile, di cui avrebbe dovuto prendersi cura.
Come riferisce anche La Repubblica, il 39enne ha prima provato a negare ogni accusa, dichiarando di non avere nulla a che fare con la violenza. Dopodiché, ha cercato di far ricadere le colpe ddi quanto accaduto sulla vittima.
“Lei mi provocava”
avrebbe detto, prima di crollare durante l’interrogatorio di garanzia.
“Siamo di fronte ad un fatto di estrema gravità”
ha commentato invece il procuratore di Enna.
Intanto, nel pomeriggio è prevista la convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari.