Trovato morto in un giardino con una ferita alla testa, chi era Gianmarco Pozzi il giovane campione di Kick Boxing?
Scopriamo chi era Gianmarco Pozzi, il campione di combattimento ritrovato morto in circostanze anomale a Ponza ad agosto 2020.
I dettagli della morte di Pozzi non convincono i familiari che non si rassegnano.
Gianmarco Pozzi: Kick Boxing, WFC e discoteche
Il giallo del giovane combattente di Kick Boxing e Muay Thai Gianmarco Pozzi è ricco di dettagli poco chiari. Il giovane ragazzo di Frascati aveva solo 28 anni quando è morto nell’isola di Ponza ad agosto.
Sui social, come Instagram e Facebook, si legge che molti amici lo soprannominavano Gimmy, un affettuoso diminutivo.
Nonostante la giovane età, Gianmarco ha un passato da campione: nel 2014 esordisce come campione mondiale dilettanti di Kick Boxing. Nel 2015 vince il campionato europeo nella Muay Thai con la IAKSA. Nello stesso anno conquista la cintura della WFC di Kick Boxing.
Un ragazzo semplice, dedito allo sport che amava tantissimo e con la ‘testa sulle spalle’: dai post che pubblicava sui social si evince che credeva fermamente nel sacrificio e nell’impegno per avere grandi soddisfazioni.
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In estate lavorava come buttafuori in alcuni locali della bellissima Ponza, meta estiva molto gettonata dalla gioventù romana per serate all’insegna di divertimento e alcool. Proprio lo scorso anno lasciò il ring per incrementare questa attività.
Si legge su Repubblica.it che proprio nell’entroterra di quest’isola il giovane Pozzi ha trascorso il suo ultimo giorno di vita: è morto a causa di un maldestro scivolone.
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Morto per uno scivolone maldestro
Il suo lavoro come agente di sicurezza per i locali della movida di Ponza lo portavano a star fuori tutta la notte spesso fino all’alba.
La indagini hanno ricostruito gli eventi risalenti alla notte in cui è morto: i carabinieri di Ponza e di Formia hanno confermato che si è trattato di un incidente.
È stato ritrovato morto in costume da bagno, scalzo e senza effetti personali disteso in un giardino della casa di un ex tassista sotto un altissimo terrazzamento. Aveva una ferita alla testa e segni evidenti di una brutta caduta. Le autorità sono risalite a lui grazie anche al tattoo della squadra per cui combatteva: Lucci Team Kick Boxing.
Dalle ricostruzioni sembra che il ragazzo stava percorrendo una strada tortuosa, ma più veloce, per raggiungere il mare dopo il turno di lavoro. Scavalcando una balaustra è caduto da 7 metri di altezza battendo la testa e morendo sul colpo.
Anche l’autopsia conferma che i segni riportati da Gianmarco sul cranio erano perfettamente compatibili con una caduta da 7 metri.
La famiglia non è affatto convinta che Gimmy sia solo caduto accidentalmente: credono fermamente che la sua ottima prestanza fisica non può esser svanita in un secondo lasciandolo inciampare in modo cotanto maldestro.
La sorella Martina è stata l’ultima a parlare telefonicamente con Gianmarco e ha dichiarato distrutta:
Non riusciamo ad accettare che sia morto così, vogliamo la verità.
Era a più di 500 metri da casa sua a piedi per andare al mare di mattina prestissimo senza documenti e scarpe? Nessuno dei suoi parenti e amici crede a questa versione, credono piuttosto che abbia litigato con qualcuno su quel terrazzamento da cui è scivolato o che stesse fuggendo.
La famiglia era in vacanza in Abruzzo quando Gianmarco è morto e non si rassegna. Il caso di Gianmarco Pozzi è stato discusso anche nella puntata di Chi l’ha Visto? dove appunto si sono approfonditi i dettagli sulla morte del giovane.
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