Il nuovo Dpcm ha scatenanto una guerra tra Governo e Regioni che mettono l’accento su alcune problematiche come scuola e trasporti.
È guerra dopo l’annuncio del nuovo Dpcm valido per 30 giorni e atto a fronteggiare l’emergenza da Coronavirus.
Che cosa chiedono le Regioni?
Ci sono alcuni nodi aperti in merito al nuovo decreto in vigore per 30 giorni e firmato ieri dal Governo. Le Regioni hanno mosso alcune richieste per fare in modo che le restrizioni siano ancora più “severe” ma è guerra con il Governo.
Come si evince anche da Il Corriere della Sera, c’è un primo punto che riguarda la scuola con il pugno duro della Azzolina che evidenzia di come i ragazzi siano stati felici di un ritorno tra i banchi di scuola e che una didattica a distanza – per ora – non sia necessaria, essendo la scuola uno dei posti più sicuri al momento. La Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni non concorda:
“questo diniego è sbrigativo e irresponsabile”
Tutto questo legato alla capienza dei mezzi di trasporto che devono avere un numero limitato di persone, ma allo stesso tempo le linee andrebbero aumentate per supportare la necessità giornaliera:
“per gli scuolabus pare che non siano state erogate risorse”
Su questo tema oggi ci sarà l’incontro tra Regioni e Paola De Micheli, per discutere della situazione annosa. Tantissime le richieste di didattica a distanza da parte del Governatori al fine di poter controllare al meglio anche il trasporto pubblico.
Le parole di Bonaccini
Il Governatore dell’Emilia Romagna punta il dito sul nuovo decreto ed evidenzia che sarebbe fondamentale un discorso aperto e continuo tra Regioni e Governo:
“Se l’esecutivo ci avesse dato qualche ora in più di confronto si poteva fare meglio”
I Governatori italiani chiedono che vengano cambiati dei punti del nuovo decreto, non solo in termini della scuola ma anche delle chiusure anticipate e – altresì – dei trasporti.