Dopo l’annuncio del nuovo Dpcm i Comuni insorgono per la questione del coprifuoco a loro totale decisione.
Il nuovo Dpcm non piace ai sindaci che si sono visti “scaricare sulle spalle” la responsabilità del coprifuoco e chiusure delle vie per evitare assembramenti.
L’ira dei sindaci italiani
Nella serata tarda di ieri il Premier Conte ha illustrato in diretta quelli che sono i punti del nuovo decreto in vigore, per evitare un nuovo lockdown a fronte dell’aumento di contagi da Coronavirus.
Il Presidente Anci – Antonio Decaro – ha evidenziato il malumore da parte di tutti i sindaci italiani:
“il governo inserisce in un decreto una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. e non lo accettiamo”
Questo ha evidenziato subito dopo la messa in diretta del nuovo decreto, aggiungendo che in questi momenti così difficili dovrebbero essere le istituzioni a prendersi queste responsabilità senza demandarle su altre minori con la quale sarebbe necessario collaborare.
Come si evince da vari media tra cui il TgCom, Decaro mette l’accento sul fatto che i sindaci si prendono sempre le responsabilità ma in questo caso avrebbero bisogno che le istituzioni facessero lo stesso.
Tutto nasce dal fatto che la norma all’interno del nuovo decreto passi la palla ai sindaci italiani di chiudere dalle ore 21 le piazze e le dove loro ritengono che possa esserci assembramento notturno. Questo impone il coprifuoco solo in alcune zone della città.
Il Sindaco di Firenze esplode su Twitter e non concorda sul fatto di lasciare ai Sindaci questa amara decisione. Così Gori – Sindaco di Bergamo – che si schiera con quanto detto dal Presidente Anci e che l’attuale formulazione della norma sia inepplicabile.
Seguono i Twitter di tutti i sindaci italiani, come quello di Orlando Presidente Anci Sicilia che punta il dito sul Governo chiededono che si assuma le responsabilità in toto.