È stato firmato il decreto che regola il comportamento per lo smart working applicato per contrastare la pandemia da coronavirus.
Dadone ha firmato il decreto che regola tutte le misure per il lavoro da casa, lo smart working.
Lavoro da casa, le regole del decreto
Il Ministro Fabiana Dadone ha firmato il decreto dopo l’annuncio del nuovo Dpcm che chiede maggiore flessibilità di orari, l’invito a lavorare da casa e più attenzione al fine di poter lavorare senza alcun lockdown.
Il lavoro agile interessa il 50% di tutto il personale che si trova impiegato in attività che possono essere svolte anche dalla propria abitazione. Nel decreto si evince l’invito diretto a tutte le amministrazioni dotata di una adeguata capacità organizzativa nonché tecnologica a fare in modo che una alta percentuale di lavoratori possano accedere al lavoro agile. Non solo perché è previsto anche lo scaglionamento degli orari:
“massima flessibilità di lavoro con turnazioni e alternanza di giornate lavorate in presenza e in remoto, nel rispetto delle misure sanitarie e protocolli di sicurezza”
Prevedendo inoltre delle fasce di entrata e uscita differenti. Insomma, meno persone ci sono in ufficio e meglio è per contenere la pandemia non solo all’interno dello stesso ma anche sui mezzi di trasporto.
Dadone ha dichiarato sui social che l’obiettivo primario sarebbe evitare un nuovo lockdown per questo la sfida ora è cercare di adeguarsi il più possibile a misure straordinarie – ove il lavoro lo consenta.
Le altre misure nel Decreto
All’interno del Decreto si legge anche la disposizione per le imprese di organizzarsi per il controllo nonché organizzazione del lavoro agile. Questo significa che ai lavoratori devono essere concessi tempi di riposo e diritto alla disconnessione.
È ovvio che – sempre se la tipologia di lavoro lo permette – chi è in quarantena o considerato soggetto fragile, dovrà lavorare da casa.