E’ un stato arrestato l’aggressore del giovane a Lanciano, è un tredicenne che appartiene ad una baby gang.
Emerse anche le futili cause che hanno scatenato il terribile pestaggio che ha fatto finire in coma il 18enne di Lanciano.
Giuseppe Pio, in coma per un pugno alla tempia
La vicenda di Lanciano ha scioccato la comunità e solleva il purtroppo attuale problema della violenza tra giovani.
Lo scorso weekend, nella serata tra sabato 17 e domenica 18 ottobre, un gruppo di giovani tra cui il 18enne Giuseppe Pio D’Astolfo, sono stati aggrediti a Lanciano.
Il violento pestaggio è avvenuto per mano di un gruppo di altri 5 giovani tra cui anche minorenni.
Il povero Giuseppe Pio ha avuto la peggio, crollando sotto un violento pugno alla tempia.
Trasportato d’urgenza all’ospedale, il giovane è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Le ultime notizie sulle sue condizioni lo danno ancora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Pescara sottoposto a coma farmacologico.
Secondo quanto espresso dai medici, nei prossimi giorni verrà valutata la possibilità di ridurre progressivamente la sedazione.
“La Tac di controllo mostra una soddisfacente evoluzione.. La diagnosi però continua a essere riservata”.
Ha dichiarato la direttrice della Terapia Intensiva, Rosa Maria Zocaro.
Arrestato il responsabile: ha agito perché rimproverato
Mentre famigliari ed amici attendono notizie sulle condizioni di salute del 18enne di Lanciano, le indagini hanno portato ad una svolta proprio nelle scorse ore.
Il responsabile del pugno quasi mortale darebbe stato identificato e già arrestato: si tratterebbe di un tredicenne.
Gli inquirenti sono giunti a lui grazie soprattutto alle precise testimonianze degli amici di Giuseppe, che quella notte si trovavano con lui.
A descrivere quanto accaduto e gli aggressori sarebbero stati in particolare una sedicenne ed un 25enne con Giuseppe nei pressi della ex stazione di Sangritana.
Anche un terzo ragazzo avrebbe visto il 18enne cadere sotto i colpi di un giovanissimo.
Secondo le prime indiscrezioni, come riporta anche Fanpage, a sferrare il pugno sarebbe stato un minorenne di appena 13 anni.
La banda era composta dal 13enne e da altri 4 giovani, tra i 14 ed i 30 anni, che trovandosi sul posto assieme agli amici di Giuseppe, li aveva aggrediti.
Il movente da quanto emerso sarebbe stato del tutto futile: Giuseppe avrebbe solamente chiesto loro di abbassare la musica.
La furia del tredicenne lo avrebbe invece colpito, rischiando di ucciderlo.
Dall’amministrazione comunale arriva la ferma volontà di accendere i riflettori sulla situazione nella zona dell’aggressione, la ex stazione dismessa, luogo noto per essere un ritrovo di giovani per il consumo di alcol e droga.