Ci sono sette persone davanti al giudice antiterrorismo per la morte dell’insegnante decapitato in Francia. Emergono le sue parole prima di quel tragico fatto.
Samuel Paty è l’insegnante decapitato in Francia e adesso ci sono sette persone che devono risponderne davanti al giudice antiterrorismo.
7 persone davanti al giudice
Si stringe il cerchio intorno alla terribile esecuzione che ha portato alla morte del docente francese Samuel Paty. Il ragazzo di 18 anni che potrebbe essere il responsabile della decapitazione – punito per aver mostrato delle caricature di Maometto in classe durante una lezione sulla libertà di espressione – potrebbe essere stato aiutato dagli altri studenti.
Come evidenzia RaiNews, il procuratore antiterrorismo Richard ha evidenziato che il ragazzo si sarebbe fatto aiutare dai ragazzi di 14 – 15 anni al fine di identificare il professore. Dalle indagini è emerso quindi che l’autore del tragico atto conoscesse nome, cognome e indirizzo ma non era in grado di identificarlo. Per fare questo avrebbe pagato 300 euro agli studenti che lo hanno portato all’identificazione.
Questo porta alla giustificazione sul fatto del motivo per cui la Procura antiterrorismo abbia deciso di processare due minorenni nell’ambito del fatto.
Ora ci sono 7 persone davanti al giudice accusati di complicità di omicidio terroristico. Oltre ai ragazzi anche il padre della studentessa che ha pubblicato sui social la mobilitazione contro Paty.
Le parole di Samuel Paty prima della tragica morte
Mentre in Francia continuano le indagini e le proteste per quanto accaduto, emergono anche le parole del professore rilasciate al commissariato il 12 ottobre:
“Non ho commesso alcuna violazione”
4 giorni prima della tragica esecuzione il docente ha spiegato di aver affrontato una lezione nel pieno esercizio delle sue funzioni. Tutto questo a seguito della denuncia di un genitore di uno degli allievi per divulgazione di immagini pornografiche.
Moltissime le controversie che sono accadute in quei giorni prima che Paty fosse decapitato da un terrorista davanti alla scuola.