Le nuove restrizioni imposte dal governo danneggerebbero soprattutto commercianti ed artigiani i quali richiedono sostegni immediati.
Un nuovo lockdown è quello di cui più hanno paura commercianti ed artigiani in questo momento.
Una seconda chiusura per i commercianti potrebbe essere fatale
Sarebbe questo l’allarme lanciato dalle associazioni d’impresa. Infatti, molte attività non sopravvivrebbero ad una nuova chiusura provocando la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Quest’ultime ribadiscono quanto sia importante non abbassare la guardia con il virus, ma allo stesso tempo fanno capire come una nuova chiusura causerebbe danni irreparabili a tantissimi commercianti.
Il Governo starebbe provando ad evitare un nuovo lockdown
Una chiara richiesta di aiuto quella chiesta al governo, il quale nelle ultime ore era alla prese con la realizzazione di nuove misure restrittive e sostegni economici.
“Le prossime settimane si preannunciano complesse, non potremo abbassare la guardia, perché se non proteggiamo la salute cittadini non proteggiamo l’economia”.
Queste le parole del premier Giuseppe Conte, il quale avrebbe risposto a distanza all’assemblea della Cna. L’obiettivo del governo però, come ribadito anche dal Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, è quello di evitare con ogni mezzo possibile l’arrivo di un secondo lockdown totale.
Dall’altro canto però, Confesercenti ribadisce come le nuove restrizioni arrivate avranno un impatto a dir poco negativo sull’economia del paese. Nello specifico, la società ha stimato una riduzione di circa 5,8 miliardi di euro di consumi delle famiglie e la chiusura di oltre 20mila attività.
Per venire incontro ai commercianti ed evitare questo terribile scenario, quindi, il governo starebbe pensando di inserire nel prossimo Dpcm diverse manovre. Ad esempio dovrebbe essere rifinanziata la cassa integrazione, inoltre dovrebbero essere inseriti dei ristori per i settori più colpiti dalla crisi per un massimo di 4 miliardi.
Come detto dal Ministro del Lavoro, infine, il governo punta a finanziare la Cig per altre 10 settimane, per garantire una copertura sino a gennaio alle imprese che termineranno il sussidio da metà novembre.