Tra il 24 ed il 25 ottobre è tornata l’ora solare: cosa comporta nella pratica e quale sarà la decisione sull’abolizione del cambio d’ora?
Nella notte scorsa le lancette sono state spostate indietro di un’ora come ogni anno. Ma sarà ancora così in futuro? Scopriamo tutte le curiosità sul cambio d’ora, compresi i dati sul risparmio energetico e di emissioni inquinanti.
Torna l’ora solare, cosa si deve fare e cosa comporta
L’ora solare come ogni anno è tornata nella scorsa notte.
Per questo 2020 la data stabilita per il cambio è caduta a cavallo di sabato 24 e domenica 25 ottobre.
Le lancette di tutti gli orologi dunque sono state spostate indietro di un’ora, e come orario si è deciso per le 3 di notte.
Ciò vuol dire che allo scattare delle 3.00 le lancette andavano spostate alle ore 2.00.
Non temete però, per i ritardatari si è ancora in tempo per farlo!
Ma cosa comporta questo cambio e perché lo si effettua?
Tale cambio è stato in passato deciso per sfruttare appieno la luce solare con l’arrivo dell’inverno.
Le giornate infatti si accorceranno sempre di più, e la disponibilità di luce si ridurrà. Ciò significa che ci sarà buio prima ma grazie all’introduzione dell’ora solare si potrà guadagnare un’ora al mattino.
L’alba infatti verrà percepita un’ora prima permettendo dunque più luce di mattina pur se le giornate saranno più corte.
La buona notizia per i più pigri è che si potrà dormire un’ora in più! Anche se questo “beneficio” in realtà lo si vivrà solo i giorno del passaggio d’orario poiché in seguito diverrà una consuetudine per il nostro organismo.
Risparmio energetico ed ecologia: le motivazioni della decisione
Questo meccanismo di cambio d’ora tra ora solare e legale a cui tutti siamo abituati ha radici non solo nella maggiore disponibilità di luce ma anche nella possibilità pratica di risparmio energetico.
I dati lo dimostrano: dallo scorso cambio d’ora fino ad oggi l’Italia ha risparmiato 400 milioni di kilowattora per l’elettricità, ovvero quanto consumano annualmente 150 nuclei famigliari italiani.
Ciò significa che in sette mesi abbiamo avuto un risparmio di 66 milioni di euro complessivi.
Non solo guadagno monetario però, secondo le stime effettuate da Terna società che si occupa di elettricità a livello nazionale, anche l’emissione di inquinanti è calata.
Sono infatti state registrate ben 205 mila tonnellate in meno di CO2 rispetto al periodo precedente, con un risparmio dovuto proprio all’ora legale che si aggira sul miliardo e 720 milioni per i cittadini italiani nel lasso di tempo tra il 204 ed il 2020.
I mesi maggiormente interessati dal fenomeno di risparmio energetico sono infatti stati aprile ed ottobre.
Cambio d’ora: potrebbe essere l’ultima volta
Il meccanismo del cambio d’ora non avviene solo con l’ora solare, nel mese di marzo, si dovrebbe poi ripristinare l’ora legale.
Come data è già stato individuato l’ultimo fine settimana di marzo, per la precisione tra il 27 e 28.
In quell’occasione le lancette andrebbero spostate un’ora in avanti. Il condizionale per il prossimo anno è necessario in quanto è ancora aperta la discussione circa la possibilità di abolire o meno questo meccanismo.
In Unione Europea la discussione in merito è aperta da tempo ma a causa dell’emergenza coronavirus si è deciso di rimandare l’annosa questione per il futuro come riporta anche Il Fatto Quotidiano.