Nella serata di ieri il Cdm ha dato l’ok per il decreto Ristori con una manovra congrua per tutti gli esercizi commerciali e altro: ma quali sono le novità?
Decreto Ristori diventa concreto con l’approvazione da parte del Cdm. Vediamo di che cosa si stratta.
Che cos’è il Decreto Ristori?
Nella serata tarda di ieri il Cdm ha approvato questo nuovo decreto che consiste in 5 pacchetti di aiuti con un ammontare che arriva a 5 miliardi di euro. Questi sono stati finanziati attraverso le risorse che sono state inutilizzate all’interno del bilancio.
Il contributo economico è immediato ed è rivolto a tutti quei settori che costretti nuovamente ad una chiusura o a misure restrittive severe al fine di evitare che l’epidemia continui a propagarsi. Questo potrebbe essere un primo contributo in vista di un secondo decisamente differente da quello ricevuto in estate a seguito del lungo lockdown.
Chi sono i destinatari di questi contributi?
Questo pacchetto di aiuti è destinato a tutti i settori che si vedono chiudere nuovamente la serranda oppure osservare limitazioni nell’orario e svolgimento della propria attività:
- 150% ai ristoranti
- 200% bar e pasticcerie
- 400% discotete e locali analoghi
- 1.000 euro per turismo (stagionale) sport, spettacolo
L’elenco delle attività totali non è ancora stato confermato e il Governo sarebbe ancora a lavoro per effettuare alcune limature e aggiunte:
“andrà a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”
Non ci sono limiti di fatturato e il tetto massimo è previsto a 150mila euro. La bozza del decreto ha evidenziato che tutti gli imprenditori che non hanno richiesto il contributo con il Decreto Rilancio dovrà effettuare domanda.
Gli esclusi saranno i soggetti che hanno attivato Partita Iva dal 25 ottobre 2020 o tutti quelli che hanno cessato l’attività prima della data sopra citata.
Tramite l’Agenzia delle Entrate ci sarà un canale web dedicato per chi deve presentare domanda, calcolare quanto dovuto con gli stessi parametri e regole dei precedenti casi.