Un’infermiera in servizio presso l’ospedale Cervello di Palermo, non era stata avvisata di essere positiva al covid.
Per questo motivo, l’infermiera di Palermo positiva, ha continuato a lavorare per 7 giorni.
Nessuno l’aveva avvertita
Un’infermiera dell’ospedale Cervello di Palermo, nonostante fosse positiva la covid, ha continuato a lavorare in reparto. Questo perché non era stata avvisata dalla sua positività. Perciò, per ben 7 giorni, l’infermiera ha continuato a lavorare ad Ostetricia e ginecologia.
Il tampone le era stato effettuato tra il 19 ed il 20 ottobre scorsi. La scoperta è arrivata soltanto dopo 10 giorni dal tampone, quando si era recata a farne un secondo.
Non si sa se il referto del tampone sia stato inviato ma sicuramente non ci si è sincerati che l’operatrice l’avesse ricevuto.
La replica dell’ospedale
L’Ospedale di Palermo ha replicato che l’azienda ha avviato le verifiche.
Non sono mancati diversi commenti, come quello di Vincenzo Munafò, segretario provinciale Fials-Confsal a cui la donna ha denunciato l’accaduto. Come ha riportato HuffPost, Munafò ha detto:
″È un fatto gravissimo. Che senso ha andare a cercare i contagi? Parliamo di una persona che sta a stretto contatto con altre persone che potenzialmente non dovrebbero essere infette”.
L’infermiera, ovviamente, era asintomatica e ha scoperto la sua positività perché un giorno, si è sentita dire: che ci fai a lavoro? Hai il covid! I sindacati sono molto arrabbiati perché stanno vedendo, via via, allentarsi le misure anti contagio per i dipendenti all’Ospedale Villa Sofia Cervello di Palermo.
L’infermiera, infatti, sarebbe soltanto uno su diversi casi. Una ricostruzione ha accertato che, i tamponi effettuati nel reparto 18/19 e 20 ottobre, furono imposti dall’Asp dopo che un paziente no covid risultò positivo.