Boom di defunti nel mese di ottobre e caos cimiteri: a Roma si denuncia un forte disagio per le famiglie che attendono le cremazioni delle salme per giorni.
La situazione critica dei cimiteri romani chiarita dall’Ama: ecco cosa si prevede per la ricorrenza del 2 novembre.
Boom di morti nel mese di ottobre: la situazione critica
Secondo quanto emerge la situazione dei cimiteri della Capitale risulta molto critica, riportando alla mente le condizioni pre lockdown.
A quanto dicono gli ultimi dati confermati dall’Ama, per questo mese di ottobre 2020 si sarebbe registrato un picco nella moralità che avrebbe complicato notevolmente la gestione delle salme.
I morti infatti sarebbero stati 500 ad ottobre 2020 più dell’anno precedente, circa il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Tutto ciò ha già portato numerosi disagi per tutte le famiglie che già stanno vivendo la drammatica perdita dei propri cari.
Come già accaduto infatti la saturazione dei cimiteri porta a problemi nella gestione delle procedure di cremazione delle salme ed ovviamente costi aggiuntivi per le famiglie.
Cimiteri a Roma: costi lievitati e salme in attesa di cremazione
L’ennesima scena di file di bare che tutti ricordiamo dallo scorso inverno torna ad affollare i cimiteri di Roma, dove il caos si prevede soprattutto per la ricorrenza del prossimo 2 novembre.
Proprio al Flaminio, uno dei cimiteri romani, in attesa finalmente di essere cremate ci sarebbero al momento ben 900 salme e 250 resti.
Come riporta anche Leggo, a confermare la situazione critica è proprio l’Ama Cimiteri Capitolini che spiega anche come in questo periodo la procedura per la cremazione delle salme dei propri cari si sia complicata.
Bisognerà infatti depositare le salme per le quali è previsto il procedimento di cremazione nel cimitero del Verano, ma questa non sarà la destinazione definitiva dei defunti. In seguito infatti le salme verranno spostate nuovamente al cimitero Flaminio per poi essere cremate 48 ore dopo.
Dunque un doppio viaggio che avrà un costo doppio, a carico delle famiglie. Oltre a ciò il costo per la cremazione in una diversa sede si dovrebbe pagare la cifra aggiuntiva di 250 Euro.
Il motivo di tale procedura è chiarita dall’Ama proprio in base ai dati della mortalità e dalle misure anti Covid-19.
Non tutti sono concordi però sulle cause di tale caos: per le agenzie funebri invece la “colpa” non sarebbe del presunto picco della mortalità:
“Cinquecento morti in più in un mese è un numero importante ma non così tanto da giustificare un caos del genere”.
Problemi organizzativi interni e licenziamenti all’Ama sarebbero dunque le motivazioni addotte dagli operatori mortuari. Il problema di chi dovrà occuparsi del doppio trasporto resta purtroppo insoluto e si attende un incontro il prossimo lunedì con il direttore del cimitero per capire meglio come procedere con le cremazioni in attesa.