Stando alla bozza del nuovo Dpcm, la Campania potrebbe essere zona arancione. Vediamo cosa comporta.
A partire da giovedì, data in cui entreranno in vigore le nuove misure, la Campania potrebbe diventare zona arancione.
In arrivo nuove restrizioni
Il nuovo Dpcm, anticipato ieri da Giuseppe Conte conterrà nuove misure restrittive che entreranno in vigore a partire da giovedì. Tra queste, ad esempio, anche la suddivisione in zone dell’Italia. In questo modo, le restrizioni potranno essere diverse in base alla curva dei contagi, zona per zona.
Le zone saranno identificate, volta per volta, sulla base di alcuni indici stabiliti dal Cts.
Nel caso in cui una regione dovesse rientrare nella zona rossa (tra le più papabili Lombardia, Piemonte e Calabria), le limitazioni previste sarebbero:
- Didattica a distanza per tutti gli studenti ad eccezione di quelli per la prima media, per la scuola elementare ed asilo
- Chiusura di tutte le attività economiche non essenziali, tra cui spiccano anche tutte le attività che forniscono i servizi alla persona (parrucchieri, barbieri…).
- spostamenti possibili soltanto con autocertificazione
- coprifuoco dalle 22 alle 5
Se una regione dovesse ritrovarsi nella zona verde, le misure sarebbero quelle previste per tutta Italia, ovvero:
- centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi
- coprifuoco dalle 22 alle 5
- chiusi musei, mostre
- mezzi pubblici di capienza dimezzata.
L’ipotesi della Campania zona arancione
Se la Campania dovesse risultare in zona arancione:
- Didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori (anche se, al momento, De Luca ha deciso che le scuole di ogni ordine e grado restino chiuse)
- la chiusura (del tutto) di bar e ristoranti ma permessa la consegna a domicilio.
- Parrucchieri, centri estetici e barbieri aperti
- Possibile autocertificazione per gli tra Comuni (per De Luca già in vigore).
Vigeranno anche le altre limitazioni nazionali, come la chiusura dei centri commerciali al fine settimana e il coprifuoco.