E’ arrivato il via libera della Camera alla tanto discussa legge Zan sulla lotta alle discriminazioni dovute all’orientamento sessuale.
In aula forti proteste dell’opposizione che lancia critiche alla legge ritenuta “liberticida”. Cosa è accaduto oggi a Montecitorio.
Approvata alla camera la legge Zan contro l’omofobia: cosa prevede
Voto molto atteso quello che è stato in programma oggi alla Camera dei deputati, in discussione c’era l’approvazione della legge contro l’omofobia.
Il ddl a firma di Alessandro Zan, deputato Pd, ha come obiettivo la lotta alle discriminazioni ed alle violenze per cause di indirizzo sessuale ed identità di genere.
A Montecitorio oggi i voti a favore sono stati 256 mentre 193 sono stati i contrari. Si è registrato un unico astenuto.
Lo scrutinio si è tenuto in modalità segreta ma si sa che tra i favorevoli, oltre allo schieramento di maggioranza, anche alcuni deputati appartenenti a Forza Italia precisamente Bartolozzi, Prestigiacomo, Polverini e Vito.
L’iter della legge proseguirà con il passaggio al Senato. Il deputato Zan ha commentato su Twitter il risultato ottenuto:
“Un grande passo avanti contro discriminazioni, odio e violenze.”
Grandi ovazioni al termine del voto ma anche accese proteste provenute da Fratelli d’Italia.
Le proteste dell’opposizione, avviato un procedimento istruttorio
Tra le parti più criticate della legge Zan da parte dell’opposizione ci sono quelle riguardanti l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, indicata nel 17 maggio di ogni anno e che prevede iniziative di sensibilizzazione sulla tematica anche nelle scuole.
Oltre a prevenire le discriminazioni, per legge si dovranno anche eseguire ogni tre anni delle indagini Istat oltre alla creazione di centri per il sostegno di chi ha subito violenze.
Poco prima che si votasse il ddl però nell’Aula di Montecitorio si è scatenata la bagarre: alcuni militanti del centro destra hanno mostrato la loro contrarietà apponendosi sul viso delle bandane a simboleggiare dei bavagli.
Lo slogan intonato è stato “libertà, libertà” e la critica mossa alla legge riguarda la presunta restrizione della libertà d’opinione.
I più irriducibili di fronte ai richiami sono stati alcuni membri di Fratelli d’italia che hanno voluto tenere i fazzoletti sul viso come riporta Fanpage.
“Vergogna..I deputati di Di Fratelli d’Italia bloccano il voto…imbavagliandosi e contravvenendo a qualsiasi norma di distanziamento, senza indossare mascherine”
Ha commentato il deputato promotore della legge, Alessandro Zan.
La vicenda non è conclusa poiché Roberto Fico, presidente della Camera ha annunciato di voler aprire un’indagine su quanto accaduto e sulle resistenze mostrate dai parlamentari coinvolti.