In Bielorussia non cessano le proteste contro il regime del presidente Lukasenko. Ma l’Ong riporta dei dati sconcertanti: dove sono finite le persone arrestate?
Oltre alle manifestazioni in piazza che stanno andando avanti in Bielorussia, ci sono anche dei dati preoccupanti in merito a delle persone arrestate e poi scomparse nel nulla.
Gli scontri e il documento della Ong
La situazione non sembra migliorare così come le proteste in piazza che vengono fatte contro il Regime di Aleksandr Lukasenko. Oltre a questo non mancano le violenze contro i manifestanti: la Ong – difesa dei diritti umani – ha riportato una lista con i nomi di oltre 1.000 persone che in data 8 novembre sono state fermate dala polizia, mente si trovavano nella capitale Minsk.
Secondo il documento – e come riportato da media locali e da Fanpage – sarebbero tantissimi i manifestanti che sono stati dapprima arrestati poi messi dentro un furgone e spariti nel nulla. Non si hanno più notizie di queste persone e nella maggior parte dei casi si tratta di donne. La Ong mette anche in evidenzia di come la Polizia torturi e usi violenza sessuale contro le donne e i manifestanti.
Paese in sciopero dal 26 ottobre
Come noto, il Paese è in sciopero dal 26 ottobre come da mobilitazione annunciata dall’opposizione, la leader Svetlana Tikhanovskaya. Come da comunicato se l’attuale Presidente Lukasenko non si fosse sollevato dall’incarico, aperto una inchiesta alle torture e stupri contro i cittadini che sono stati arrestati in tutti questi mesi e liberato alcuni prigionieri politici entro il 25 ottobre, il Paese sarebbe entrato in uno sciopero generale: e così è stato.
Per questo motivo dal giorno successivo, 26 ottobre, tutti si sono fermati e hanno iniziato a manifestare nonostante le conseguenze. Lukasenko ha 65 anni ed al potere dal 1994 vincendo tutte le elezioni tra repressione e controllo dei media locali.