A causa del coronavirus in Francia, i casi di depressione sono duplicati in poche settimane. Ad essere più colpiti, persone con precedenti o con problemi di tipo economico.
La depressione è una delle conseguenze della pandemia da coronavirus, non soltanto in Francia.
Una conseguenza della pandemia
La Francia ha visto raddoppiare i casi di depressione a causa del coronavirus. Un dato che è stato discusso da Jerome Salomon, il direttore generale. Si tratta di una conseguenza della pandemia. La salute mentale, oltre a quella fisica, è quella più colpita. Un raddoppiamento che è avvenuto tra metà settembre ed inizio novembre. La comunicazione è avvenuta in serata, nella consueta conferenza stampa sui dati della pandemia in Francia.
La depressione si è fatta sentire di più in chi ha avuto già dei precedenti. Ma anche in chi ha problemi di tipo economico. La pandemia ha reso più difficili (se non impossibili) i contatti umani, ha fatto crescere l’ansia. Tra i consigli, quello di evitare di stare attaccati ai notiziari, evitare tabacco ed alcolici. Anche rimanere in contatto con chi si ama e prendersi cura degli altri è una cura.
L’altra pandemia
L’aumento dei casi di depressione viene definita, da alcuni esperti, come l’altra pandemia. Un dato in aumento già a luglio, quando il direttore vicario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ranieri Guerra, aveva affermato che, i casi di depressione, erano già aumentati dal 6 al 13%.
Un sondaggio psicologico, ha dimostrato che 8 giovani su 10 accusa sintomi di depressione. La prima imputata è la solitudine che ha messo a dura prova le persone. L’indagine è stata condotta su circa 1008 americani, di età compresa tra i 18 ed i 36 anni, nel corso della prima ondata della pandemia, ovvero tra aprile e maggio. Ai giovani è stato sottoposto un questionario di 126 domande. Queste avevano l’obbiettivo di far emergere possibili sintomi di depressione.