Mentre l’Abruzzo diventa zona rossa, nel Lazio tutte le attività commerciali chiuderanno alle 21:00. Intanto, l’Rt arriva a 1,18.
Se l’Abruzzo è zona rossa, resta incertezza, invece, per Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto.
Una nuova zona rossa e tre regioni in bilico
L’Abruzzo, da domenica 22, diventa zona rossa. Una zona rossa che, sostanzialmente, c’era già perché, ulteriori restrizioni sono state volute dal governatore Marco Marsilio. Non è toccata ancora la stessa sorte, invece, a Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto. Queste ultime regioni, nelle prossime settimane, dovranno probabilmente, affrontare ulteriori restrizioni per evitare la diffusione del contagio.
Un indice che, proprio grazie alle restrizioni, è sceso ad 1,18. Prima era a 1,4. Una discesa che si è potuta evincere dagli ultimi monitoraggi settimanali. Nonostante questa piccola decrescita, il livello della pandemia resta critico in tutta la nazione.
In Lazio, tutt’ora zona gialla, è stato deciso che supermarket ed attività commerciali dovranno chiudere i battenti alle 9 di sera. Per lo meno fino al 30 novembre. Lo ha deciso Zingaretti.
Un allentamento delle misure non è possibile
Nel frattempo, è stato istituito un tavolo tecnico tra governo e regioni. L’obiettivo del tavolo è quello di verificare i criteri per l’attribuzione delle zone. Il tavolo dovrà lavorare almeno fino alla fine del mese.
Gli allentamenti delle misure restrittive, al momento, non possono verificarsi. Lo ha sottolineato Brusaferro, il quale ha ribadito l’importanza di mantenere ancora le restrizioni. Allentamenti che, forse, potrebbero arrivare dal 3 dicembre, con l’arrivo del nuovo Dpcm.
Si pensa che, a partire dal 4 dicembre, potrebbe essere posticipato il coprifuoco. Circola, infatti, l’ipotesi che potrebbero esserci due Dpcm. Il primo, relativo ai giorni che precedono il Natale (dal 4 al 23 circa). L’obiettivo, sarebbe quello di allentare le misure per far ripartire l’economia in un momento cruciale. I negozi potrebbero aprire con fasce orarie più elastiche. Gli ingressi alle strade, tuttavia, potrebbero essere contingentati. Riaprirebbero anche i ristoranti.